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ECONOMIA

Atene lima la proposta

Grecia e Ue trattano. E la Bce concede tempo

Dopo la drammatica rottura all'Eurogruppo di lunedì Atene ha fatto sapere che avrebbe richiesto il rinnovo per sei mesi del prestito Ue con scadenza a fine mese. Ma senza sottoscrivere il "programma di assistenza", che contiene le condizioni e le misure da adottare, che i partner Ue ritengono irrinunciabile, monitorato fin qui dalla Troika. Oggi il monito di Washington: senza accordo ci saranno "immediate difficoltà" per la Grecia

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Alexis Tsipras
Atene
Giorni, ore, minuti al cardiopalma per la trattativa fra la Grecia e l'Eurogruppo: Atene rinvia a giovedì la presentazione della sua richiesta di estensione del prestito per limare il testo alla ricerca di un compromesso digeribile per i partner europei. La Bce concede altro tempo rinnovando i prestiti d'emergenza, e sul negoziato piomba il monito di Washington: senza accordo ci saranno "immediate difficoltà" per la Grecia. Dopo la drammatica rottura del negoziato all'Eurogruppo di lunedì Atene ha fatto sapere che avrebbe richiesto il rinnovo per sei mesi del prestito dell'Ue che scade il 28 febbraio. Ma senza sottoscrivere il "programma di assistenza", che contiene le condizioni e le misure da adottare, monitorato fin qui dalla Troika.
La proposta del ministro delle Finanze greco  Varoufakis sarebbe quella di applicare soltanto alcune delle misure richieste da Bruxelles. Una sfida aperta alla Commissione Ue, che in termini apparentemente inamovibili fa sapere tramite il vicepresidente Dombrovskis che se la Grecia vuole i soldi, "deve concludere il programma e le valutazioni periodiche perchè è questa la condizione per avere i fondi".

Il muro contro muro prosegue: la cancelliera tedesca Angela Merkel avverte che "la solidarietà e gli sforzi dei Paesi che ne beneficiano sono due facce della stessa medaglia e sarà sempre così". A poche ore da venerdì, data dell'ultimatum recapitato dall'Europa ad Atene, non c'è notizia di convocazione dell'Eurogruppo che dovrebbe trovare una soluzione dell'ultimo minuto. La Bce rinnova la liquidità d'emergenza alle banche greche, per due settimane, alzando la disponibilità a 68,3 miliardi da 65. Un segnale di fiducia, perchè la banca centrale può farlo solo sulla presunzione di solvibilità degli istituti. Ma una fiducia a tempo, e senza rinunciare alla Grecia sotto pressione: con i depositi in rapida uscita dalle banche greche, senza un accordo la Grecia potrebbe dover imporre restrizioni ai movimenti di capitali già la prossima settimana per evitare un crac.  

Il segretario del Tesoro Jack Lew, in una telefonata ad Atene il cui contenuto è stato pubblicato dai suoi uffici, ha avvertito il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis che "è il momento di passare ai fatti", trovare un compromesso senza il quale per l'economia ellenica si farà dura, e subito. Un'uscita ufficiale, quella degli Usa, che esula decisamente dal protocollo diplomatico e che Varoufakis, su twitter, si è affrettato a definire "un avvertimento a entrambe le parti" di fronte alle conseguenze che ci sarebbero per la Grecia, ma anche per l'Europa. Al di là delle rigide posizioni ufficiali, si cerca un compromesso dell'ultimo minuto, come nella tradizione dei recenti negoziati a Bruxelles, mentre Fitch avverte: la tattica del rischio calcolato potrebbe avere effetti sul rating ellenico. Jean-Claude Juncker, il presidente dell'Eurogruppo, dice di essere al lavoro per un accordo. Le parole della Merkel, forse non a caso, non citano esplicitamente il "programma di assistenza". Un accordo potrebbe passare per una formula semantica che eviti di citare il 'programma' vituperato da Atene, ma comunque imbrigli il governo Tsipras a una serie di paletti e non assomigli al 'prestito ponte' chiesto da Atene. Lo scontro passerà per il surplus di bilancio al netto degli interessi richiesto alla Grecia: Varoufakis punta all'1,5%, meno della metà di quanto pattuito nel programma con Ue e Fmi. Rifiuta privatizzazioni a prezzi da saldo, intende ribaltare la riforma del mercato del lavoro, dice no a tagli delle pensioni e aumenti dell'Iva.

Le parti potrebbero venirsi incontro: il ministro delle Finanze francese, Michel Sapin, si aspetta che avvenga entro la settimana e i mercati ci scommettono: l'Europa chiude all'unisono in rialzo, gli spread sono in calo, con il Btp a 124 e i titoli ellenici a 928 dopo aver sfondato quota 1.000 nei giorni scorsi.

Il Parlamento greco ha eletto l'ex ministro dell'Interno e conservatore europeista Prokopis Pavlopoulos come nuovo presidente della Repubblica. Esperto di diritto pubblico, Pavloupolos è stato proposto anche dal partito di Tsipras, Syriza. Eletto deputato la prima volta nel 1996 con Nuova Demokratia, il principale partito di destra. Ha ottenuto poi il portafoglio Amministrazione e la guida del ministero dell'Interno nel governo di Costas Caramanlis, tra il 2005 e il 2009. E' stato anche portavoce del gruppo parlamentare di questo partito. A fine 2008 il presidente appena eletto si attirò aspre critiche per le proteste scoppiate in tutta la Grecia e durate un mese: Pavlopoulos era il ministro dell'Interno e la sua gestione dell'ondata di manifestazioni non piacque a molti in seno alla destra. Chi lo apprezza sottolinea soprattutto le sue raffinate doti diplomatiche e la sua capacità di tenere rapporti ad alto livello, indipendentemente dalle idee condivise o meno con l'interlocutore.