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ECONOMIA

Intervista

Il Bitcoin e la Grecia. Tra bufale e verità

Guido Baroncini Turricchia è stato un ingegnere ambientale. Poi è arrivato il Bitcoin e la nascita di Coin Capital, società che si occupa di formare e fornire consulenza sulla moneta virtuale 

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L'aumento dei bitcoin in relazione alla crisi greca è vero o deve essere considerato una bufala?

Le piattaforme internazionali di compravendita (exchange) sulle quali le monete matematiche come bitcoin vengono scambiate ogni giorno hanno registrato un aumento del prezzo di cambio di circa un 20% negli ultimi 30 giorni; quindi non è corretto il dato del 40000% che è stato erroneamente diffuso da AGI/Reuters. Le stesse piattaforme hanno registrato un aumento ubiquo degli utenti, quindi il motore della crescita non lo imputerei a nuovi utenti greci. I greci, come I ciprioti prima di loro, si stanno rendendo conto che tenere I propri soldi in banca, specie in periodi di crisi, può risultare molto rischioso. Queste crisi mettono in evidenza un fatto: una volta che affidiamo al sistema bancario i nostri averi ne perdiamo contestualmente il pieno controllo. In qualsiasi momento possiamo subire un razionamento dei prelievi (tetto di 60 euro al giorno agli sportelli greci) o addirittura un prelievo forzoso (come l'impopolare prelievo dello 0.6% imposto da Giuliano Amato nel 1992). Bitcoin essendo un sistema decentralizzato offre ai suoi utenti la possibilità di mantenere il totale controllo dei propri soldi. Questa possibilità, è importante sottolinearlo, va di paripasso con una responsabilità da parte dell'utente che dovrà essere preparato nella gestione del proprio capitale tenendolo effettivamente al sicuro. Va ad esempio evitato il tenere un proprio portafoglio su una piattaforma gestita da terzi.

Nel febbraio 2014, l'ex ministro delle Finanze greco Varoufakis, sul suo blog scriveva: "C'è qualcosa che i Paesi periferici dell'eurozona possano fare per darsi una possibilità di respirare meglio e che possa essere una merce di scambio di cui Berlino, Francoforte e Bruxelles possano prendere nota? La risposta è sì: possono creare il proprio sistema di pagamento garantito dalle tasse future e nominativamente legato all'euro. Di più, possono usare un algoritmo simile a quello del Bitcoin per creare un sistema trasparente, efficiente e libero dai costi di transazione. Chiamiamolo Ft-coin, cioè moneta delle tasse future". Quanto può davvero essere una valida alternativa il Bitcoin nella situazione greca in questa situazione di emergenza di liquidità?

La versione attuale di Bitcoin non è una alternativa valida per la Grecia. Al momento il protocollo ha una caratteristica tecnica strutturale che impone un massimo di circa 7 transazioni per secondo. L'attuale versione di Bitcoin non potrebbe oggi sostenere la globalità del traffico di un paese come la Grecia con 11 milioni di abitanti che evidentemente necessita di una infrastruttura preparata a gestire un numero di transazioni superiore di 2-3 ordini di grandezza. Questo limite attuale di bitcoin sul numero di transazioni per secondo può essere incrementato, è attuale tema di discussione nella community di quanto e se aumentarlo; il suo incremento non vede però tutti daccordo poichè questa modifica rischia di ridurre la democraticità del protocollo stesso. Varoufakis individua tre caratteristiche utili delle monete matematiche: trasparenza, efficienza e zero costi di transazione. Sorvolando sull'imprecisione riguardo ai costi che seppur piccoli comunque sono presenti, mi vorrei soffermare sul concetto di trasparenza. In questo ambito bitcoin ha molto da offrire. Noi stessi con Helperbit puntiamo ad un uso massiccio della trasparenza offerta dalla blockchain nel campo ad oggi opaco delle gestione dei disastri naturali; quello che l'ex ministro dovrebbe però chiarire è come pensa di poter usare questo strumento se contestualmente pretende una emissione da parte del Tesoro e un controllo centralizzato. Temo che una vera trasparenza sia possibile solo contestualmente a una emissione monetaria decentralizzata.

Quale impatto ha avuto la vicenda greca sul popolo dei Bitcoin?
 
La community è ben consapevole che più si parla di bitcoin più la gente viene stimolata a documentarsi, a studiare, a capire questi nuovi strumenti e la crisi greca non ha fatto altro che mettere in evidenza, ancora una volta, come lo schema fiat abbia dei limiti che le monete matematiche non hanno, pur avendone altri. Il battage pubblicitario che ne è seguito, anche se ha volte tecnicamente carente, ha sicuramente acceso la curiosità dei singoli e questo è positivo. 

Quale può essere il futuro dei Bitcoin come strumento finanziario? Cioè, c'è la possibilità che anche grandi istituti finanziari possano mettere le mani sui bitcoin - per annullare i costi della transazioni ad esempio - snaturando così la funzione originale della moneta virtuale che non dipende da alcuna banca centrale né tantomeno da alcun governo? 

Bitcoin continuerebbe ad essere indipendente dai governi e dalle banche centrali anche se venisse da questi utilizzato. La possibilità di una “scalata” da parte di qualche ente la vedo difficile: una scalata palese sarebbe troppo costosa, una occulta ad esempio cercando di creare ingerenze nei confronti del team di sviluppo provocherebbe prima o dopo la migrazione degli utenti verso altre soluzioni.