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POLITICA

Il giorno dopo il referendum greco

Grecia, incontro Renzi-Padoan per fare il punto. Il premier: "L'Europa cambi"

Il premier e il ministro dell'Economia fanno il punto sulla situazione dopo il 'no' dei greci al referendum sul piano dei creditori. Padoan: "Nessun rischio per l'Italia". Gentiloni: "Il problema greco non si risolve solo con una risposta tecnica. Serve decisione politica"

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Padoan - Renzi
A palazzo Chigi incontro tra il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan per fare il punto sulla situazione dopo il 'no' dei greci al referendum. Un risultato che non si aspettava certo il premier italiano. Renzi, in linea con i partner europei, aveva invitato i greci a sostenere l'accordo.

Dopo l'incontro, su facebook l'impegno e le considerazioni del presidente del Consiglio il giorno dopo dei risultati del referendum. Renzi affida ai social quelle che considera le priorità.  L'Europa deve cambiare, deve aiutare la crescita, o è finita. E per Atene serve una soluzione definitiva all'emergenza.

Esulta intanto il fronte dei politici a sostegno del "no": Vendola, Grillo, Fassina, D'Attore sono giunti ieri ad Atene dove hanno seguito lo spoglio. I leader di Sel e M5S uniti contro il nemico comune: la politica di austerità voluta da Bruxelles e Matteo Renzi. 

Padoan: "Nessun rischio per l'Italia"
"I fondamentali dell'economia italiana si sono molto rafforzati, è chiaro che ci sarà un po' di volatilità" sui mercati "ma non c'è nessun rischio per l'Italia che sta facendo le riforme, che sono la via maestra anche dal punto di vista finanziario". Così il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan in un'intervista in tv, all'indomani dell'esito del referendum.

Gentiloni: "Serve una decisione politica"
Anche il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, intervistato da Agorà su Rai3, esclude nel modo più assoluto che esista un rischio di contagio in caso di un default della Grecia. "Il nostro sistema è in sicurezza", ha garantito. Questo non significa però - è stato il ragionamento del ministro - che l'uscita della Grecia dall'Europa sia un "male minore" perché sarebbe un duro contraccolpo sul destino dell'Europa e "noi faremo di tutto per evitarlo".

"Abbiamo interesse a trovare un punto di mediazione con la Grecia, che deve essere un punto che guarda lontano, non che dura tre mesi - ha aggiunto Gentiloni -. Non sarà facile trovarlo perché un pezzo dei Paesi europei è assolutamente ostile e ritiene che siamo in un condominio, c'è un regolamento e chi non lo rispetta è pregato di accomodarsi". Il ministro poi ha sottolineato che "dobbiamo far prevalere la politica sui regolamenti".

A giudizio del titolare della Farnesina il problema greco "non si risolve solo con una risposta tecnica, non possiamo scaricare sulle spalle, per quanto robuste, di Mario Draghi la risposta alla crisi. Certamente la Bce ha gli strumenti finanziari per far fronte a questa crisi, ma serve una decisione politica, perché se prevale la logica del rispetto dei regolamenti il destino è segnato, si va verso un default".