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ECONOMIA

Standard&Poors mette Atene sotto pressione

Grecia, le proposte non convincono. Berlino: "Intensificare negoziati". Tsipras: "Clima costruttivo"

Vertice a Bruxelles ieri tra il premier greco Tsipras, la cancelliera tedesca Merkel e il presidente francese Hollande. L'agenzia di rating avverte: "In assenza di un accordo con i creditori, il paese farà default sul debito commerciale in 12 mesi"

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Il tempo stringe per la Grecia. Anche l'incontro a tre avvenuto nella tarda serata di ieri a Bruxelles tra Tsipras, Merkel e Hollande non ha portato risultati, se non quello per Atene di ottenere altro tempo, qualche giorno, per presentare una proposta che convinca i creditori internazionali.

A mettere pressione alla Grecia ora è anche Standard&Poors che ha declassato il paese a CCC da CCC+, con outlook negativo, avvertendo che senza un accordo farà default nel giro di 12 mesi. Ma anche con un accordo sarà salva solo per qualche mese, perché l'intesa "non coprirà gli obblighi sul debito al di là di settembre".

Berlino: "Intensificare negoziati"
"Intensificare i negoziati" è dunque l'unica soluzione possibile, come ha sottolineato il portavoce della cancelliera tedesca in una dichiarazione al termine del minisummit di ieri durato due ore. L'incontro si è tenuto in "un'atmosfera costruttiva" ha sottolineato. Parla di incontro positivo anche il leader greco Tsipras: "Abbiamo deciso di intensificare il lavoro per colmare le differenze, la leadership politica europea comprende che serve una soluzione adeguata anche per ottenere crescita e coesione sociale".

Gli sforzi di Juncker
Toccherà a Juncker in giornata provare a convincere il greco che "l'ora della ricreazione per la Grecia è finita", come ha detto il premier belga Charles Michel sintetizzando l'umore dei creditori. Il presidente della Commissione è stanco, dicono i suoi, ma la porta del negoziato resta sempre aperta. Anche perché qualcosa sembra muoversi: Atene sarebbe disposta a cedere sull'avanzo primario, purché in cambio i creditori aprano ad una soluzione sul debito. Ma la Merkel non retrocede dalla proposta delle istituzioni, smentendo voci di un suo 'ammorbidimento' circolate nel pomeriggio di ieri, sulle quali le Borse hanno rimbalzato e chiuso ampiamente in positivo.

Le aperture di Atene
La Grecia prova a trattare, ed apre sull'obiettivo dell'avanzo primario. È disposta forse ad arrivare allo 0,85% (i creditori chiedono l'1%) per il 2015, purché in cambio riceva qualcosa. Fondamentale per Atene è che i creditori trovino una soluzione sul debito, per alleggerire gli oneri dello Stato altrimenti bloccato da vincoli di finanziamento insostenibili. E tiene sul tavolo la proposta di usare il fondo salva-Stati Esm per ricomprare il debito Bce che Atene deve ripagare tra luglio e agosto (oltre 3 miliardi). Ma per i creditori ogni discorso sul debito è ancora fuori discussione: "Un taglio del debito non è un tema", ha ribadito il portavoce del ministro tedesco Wolfgang Schaeuble. Atene ha messo anche un'altra proposta sul tavolo: estendere il programma di aiuti fino a marzo 2016, ma i creditori continuano a lavorare ad una conclusione del piano il 30 giugno, sbloccando i circa 7 miliardi di aiuti rimasti solo se il Parlamento ellenico approverà le 'azioni prioritarie', cioè le misure necessarie per completare la quinta revisione del piano, ancora in sospeso.