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MONDO

Festa e commozione ad Atene

Grecia, riapre tv pubblica Ert. 1600 dipendenti di nuovo al lavoro

A due anni di distanza dalla chiusura dell'emittente per decisione dell'allora governo Samaras, l'Ert ha ripreso le sue trasmissioni. Era una delle promesse più sentite del premier Alexis Tsipras. Il governo assicura che tutti i 2500 lavoratori licenziati saranno reinseriti

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"È un giorno speciale per tutti i greci, per chi ama la Grecia e per chi ama la libertà d'informazione", ha detto in apertura di trasmissioni Nikos Aggelidis, anchor dell'emittente. A due anni di distanza da quando, l'11 giugno del 2013, l'allora premier Andonis Samaras decise di oscurare la televisione pubblica greca in linea con le misure di austerità, lasciando a casa circa 2.500 lavoratori,  ha riaperto in la radiotelevisione pubblica, Ert. Le trasmissioni sono ripartite alle sei di mattina con l'inno nazionale, a cui è seguito un programma informativo mattutino di quattro ore. ERT trasmette dagli storici studi nel nord di Atene, dove si erano insediati i dipendenti di NERIT, la struttura della radiotelevisione pubblica subentrata un anno dopo la chiusura dell'emittente.

Una legge approvata di recente ha permesso di riaprire l'emittente con il reintegro degli ex dipendenti che, nel giugno 2013, erano 2.600. Per ora le richieste di reintegro pervenute sono state 1600, ha riferito alla France presse una fonte del ministero dell'Informazione. Ma c'è tempo fino al 16 giugno per presentare la propria candidatura per il reinserimento.

Ert era stata chiusa nel giugno 2013 dal governo, allora guidato dal conservatore Antonis Samaras. La decisione provocò l'uscita dal governo del piccolo partito Dimar (sinistra democratica). L'esecutivo si ridusse così ad una coalizione fra il partito Nuova Democrazia di Samaras e i socialisti del Pasok.

Ora i dipendenti si arrampicano in cima alla sede della tv e rimuovono quella "N" e quella "I" tanto odiate per riportare l'emittente al suo antico nome, Ert, che "sarà una televisione per i greci...non controllata da alcun governo", promettono i presentatori della prima trasmissione del mattino. La sede resta quindi la stessa, gli storici studi nel nord di Atene, dove si erano insediati i dipendenti di Nerit. 

Durante la campagna elettorale la sinistra radicale Syriza, i cui membri avevano boicottato NERIT, si era
impegnata a rilanciare ERT, i suoi tre canali televisivi, le sue stazioni radiofoniche e la sua orchestra. La chiusura del 2013, annunciata ed eseguita nell'arco di poche ore, aveva scioccato il Paese. Il governo guidato da Syriza si è impegnato a rilanciarla senza cadere nella trappola degli sprechi, delle assunzioni clientelari e della mancata indipendenza che venivano addebitati alla vecchia struttura. Il costo di funzionamento del nuovo gruppo è di 60 milioni di euro l'anno, da coprire con il canone, fissato a tre euro al mese.