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ECONOMIA

Urne aperte dalle 7 del mattino (le sei in Italia)

Greci al voto per il referendum. Timori per prelievo forzoso. Varoufakis: "Creditori terroristi"

Greci chiamati alle urne per decidere sulle nuove misure di austerità previste dai creditori internazionali. Sunday Times: Tsipras pronto a schierare l'esercito in caso di disordini

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Le urne sono aperte dalle 7 del mattino, le 6 in Italia, e chiuderanno alle 19 locali. Il Paese è spaccato. Tsipras e i vertici di Syriza, schierati per il no, sottolineano che non si tratta di un voto sull'euro e che si potrà tornare al tavolo delle trattative già da domani. Dall'altra parte il fronte del sì, di cui fa parte anche l'ex premier Antonis Samaras con la sua Neo Demokratia.

Tsipras pronto schierare esercito dopo esito referendum 
Intanto, secondo il Sunday Times, Tsipras avrebbe approvato la proposta delle forze armate (Operazione Nemesis), che prevede lo schieramento delle truppe in strada, al fianco alla polizia in assetto antisomossa, stasera dopo l'esito del voto del referendum nel caso di tumulti. La decisione sarebbe stata presa durante la riunione del governo del 26 giugno, poche ore giorni prima che, soprendendo il mondo intero e soprattutto isuoi creditori e partner dell'Eurozona, Tsipras annunciasse l'odierno referendum.

Gli elettori sono 10 milioni
Gli aventi diritto al voto sono circa 9,8 milioni - dei quali 108.371 votano per la prima volta - e i seggi quasi 19mila. Gli elettori riceveranno due schede: la prima contiene una domanda relativa al referendum con due caselle che dovranno essere contrassegnate da una croce sul 'sì' o sul 'no' e l'altra in bianco.

Il quesito su cui i greci sono chiamati a dire sì (nai) o no (ochi) è il seguente: "Referendum del 5 luglio 2015. Deve essere accettato il progetto di accordo presentato da Commissione europea, Bce e Fmi nell'Eurogruppo del 25 giugno 2015, composto da due parti che costituiscono la loro proposta? Il primo documento è intitolato 'Riforme per il completamento dell'attuale programma ed oltre' ed il secondo 'Analisi preliminare per la sostenibilita' del debito'".

Non sono previsti exit poll e le prime proiezioni attendibili dovrebbero essere disponibili attorno alle 21 locali. Affinché il risultato del referendum sia valido è necessario che vi prenda parte almeno il 40% del corpo elettorale.

Nel frattempo il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis, in un'intervista al quotidiano spagnolo El Mundo, è tornato ad accusare i creditori internazionali di "terrorismo" e ha smentito la notizia di un possibile prelievo forzoso del 30 per cento sui depositi di oltre 8 mila euro. "Un taglio ai depositi bancari dei greci sarebbe contro la legge dell'Ue" ha detto anche il presidente dell'autorità bancaria europea Enria.


Panico per prelievo forzoso
La notizia di un possibile haircut ai depositi bancari greci ha gettato nel panico il Paese già provato dalla notizia che la liquidità della banche sarebbe garantita solo fino a lunedì, se non verrà attivato l'Ela, l'emergency liquidity Assistance, della Bce. Louka Katseli, presidente dell'Unione delle Banche greche, infatti ha ammesso che gli istituti di credito greci hanno "un cuscinetto di liquidità" pari a un miliardo di euro.

Ai greci torna alla mente il ricordo del doloroso colpo di mannaia sui risparmi subito dai "cugini" di Cipro nel marzo 2013 quando - a banche chiuse - il governo di Nicosia fu costretto ad imporre un prelievo forzoso del 37,5% su tutti i depositi superiori ai 100.000 euro nell'ambito del piano di salvataggio da 10 miliardi di euro concordato con l'Eurogruppo per evitare la bancarotta. La decisione, bocciata in un primo tempo dal Parlamento di Nicosia, fu alla fine approvata gettando nella disperazione migliaia di risparmiatori e facendo scappare dall'isola centinaia di investitori stranieri che avevano depositato milioni di euro nelle sino ad allora affidabili e spesso sin troppo compiacenti banche cipriote.

Eba, taglio a depositi bancari contro legge Ue
Andrea Enria, il presidente 'European banking authority" ha detto di non essere a conoscenza di un possibile taglio ai depositi bancari greci. "Dubito fortemente che qualsiasi autorità o organismo pubblico a livello di Unione Europea o a livello di Stati membri potrebbe considerare questa opzione, in quanto sarebbe contro la legge dell'Ue" ha aggiunto Enria. "L'Eba - prosegue Enria - avvierebbe immediatamente le procedure per violazione delle norme dell'Ue".

Katseli: "Da lunedì serio problema di finanziamento"
Louka Katseli, presidente dell'Unione delle Banche greche, ha ammesso che dopo lunedì "ci sarà un problema serio di finanziamento" delle banche se non verrà attivato l'Ela (Emergency Liquidity Assistance) della banca centrale. "Le decisioni della Bce (che dovrebbe prenderle domani mattina) determineranno il quadro del finanziamento delle banche per i giorni successivi", ha aggiunto. Parlando della notizia riferita dal Financial Times, Katseli l'ha categoricamente smentita: "E' del tutto inesistente e maligna" ha tagliato corto ricordando che i depositi sono garantiti fino a 100.000 euro (anche se il giornale diceva che la Grecia ha solo 3 miliardi nel fondo assicurativo che dovrebbe coprirli). "Non esiste neanche come ipotesi, per nessuna banca" ha concluso.