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Coronavirus

Dal 15 ottobre obbligo nei luoghi di lavoro

Green pass, Bombardieri: no del governo alla richiesta di far slittare l'obbligo al 30 ottobre

I portuali di Trieste: pronti a discutere se l'obbligo slitta. Draghi incontra i sindacati a Palazzo Chigi. Landini: "Incontro con il premier importante e positivo". Bonomi: "No costo tamponi a carico delle aziende. Nota di chiarimento del Mims sul Green pass per i trasporti

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Il governo mantiene la barra dritta sull'obbligo, da domani, del Green pass sui luoghi di lavoro. "Abbiamo chiesto di rinviare l'applicazione del Green pass almeno fino alla fine di ottobre, ma la risposta è stata negativa. Il governo ritiene che sia uno strumento indispensabile",  ha detto il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, intervenendo a "Un giorno da pecora" su Rai Radio 1, riferendosi all'incontro di questa mattina a Palazzo Chigi con il premier Mario Draghi e rimarcando la posizione dei sindacati sulla gratuità dei tamponi. Su questo, il governo, ha ribadito Bombardieri, si è detto disponibile a "ragionare sul fatto che abbiano un prezzo calmierato. Verificheranno nelle prossime ore". 

I portuali: pronti a discutere se obbligo pass slitta al 30 ottobre
"Siamo determinati sulle nostre posizioni, ma siamo sempre disponibili a discutere con chiunque". Lo ha detto Alessandro Volk, componente del direttivo del Coordinamento lavoratori portuali Trieste, alla vigilia dello sciopero in porto. Tuttavia, se il Governo dovesse posticipare l'obbligo del Green pass, Volk anticipa che "nel caso prenderemmo nota e ci adegueremmo, non avrebbe senso domani bloccare il porto. Se ad esempio il governo proponesse una proroga al 30 ottobre sarebbe una mossa intelligente da parte del governo per prendere un po' di tempo e trovare poi una soluzione". 

"Siamo disposti ad andare avanti fin quando il green pass non verrà tolto", aveva detto in precedenza a Rainews24 Stefano Puzzer, portavoce del coordinamento dei lavoratori portuali di Trieste. "E' ora di fermare l'economia che forse è l'unico segnale che possiamo dare a questo Stato, per fargli capire che ci sono tante persone in difficoltà, tante persone che rimarranno senza uno stipendio, e solo perché hanno esercitato una scelta libera, quella di non farsi il vaccino. Adesso mi sembra ben chiaro che questo passaporto verde è solamente una manovra economica non sanitaria". Puzzer aveva aggiunto che se oggi "non ci saranno novità e il decreto non verrà ritirato domani bloccheremo il porto di Trieste, sia in entrata che in uscita".

Portuali Trieste: sciopero dalle 24
Confermati lo sciopero dei portuali e la manifestazione di domani a Trieste. "L'assemblea di questa sera dei lavoratori del porto di Trieste - si legge in una nota del Coordinamento Lavoratori Portuali Trieste - ha deciso di mettere in atto lo sciopero contro l'applicazione del decreto sul Green pass per poter lavorare indetto a partire dalle ore 00.00 di venerdì 15/10/2021. L'appuntamento per tutti i lavoratori portuali, i  lavoratori di altre categorie e tutti i cittadini che sono contrari all'introduzione dell'obbligo del Green pass per poter lavorare è alle ore 6 davanti al varco 4° (quello del Molo VII) del Porto di Trieste".   

Nota di chiarimento del Mims sul Green pass per i trasporti
Il ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims) e il ministero della Salute hanno emanato una nota di chiarimento sulle disposizioni in materia di certificazione verde Covid-19 (green pass) per i settori del trasporto marittimo e autotrasporto delle merci al fine di contenere e gestire l'emergenza epidemiologica.

Il testo precisa che fino al 31 dicembre 2021 si applicheranno le disposizioni contenute del Dpcm del 2 marzo scorso (che detta le misure di contrasto alla pandemia e di prevenzione del contagio da Covid-19) e relativi allegati e chiarisce alcuni aspetti legati al trasporto marittimo e all'autotrasporto.

In particolare, per quanto riguarda l'autotrasporto di merci, in relazione all'ingresso nel territorio nazionale degli autotrasportatori provenienti dall'estero, la circolare precisa che, in linea con le raccomandazioni della Commissione europea in attuazione delle cosiddette "corsie verdi" (green lanes) continuano ad applicarsi fino al 31 dicembre le disposizioni contenute nel Dpcm 2 marzo 2021.

Per quanto riguarda il personale a bordo dei mezzi di trasporto provenienti dall'estero e non in possesso di green pass (o di altre certificazioni per vaccinazioni riconosciute dall'Ema o riconosciute equivalenti dal Ministero della salute) è consentito, come già previsto dalle regole vigenti, esclusivamente l'accesso ai luoghi deputati alle operazioni di carico/scarico delle merci a condizione che dette attività vengano svolte da altro personale.

Per il trasporto marittimo la circolare specifica che, per garantire l'operatività delle navi e della catena logistica nazionale, con particolare riferimento a quelle che effettuano navigazione internazionale, nei confronti del personale impiegato a qualsiasi titolo a bordo di una nave di bandiera italiana, il cui porto di partenza, di scalo o di destinazione finale sia nel territorio italiano, l'imbarco o il rientro a bordo è da considerarsi "luogo di lavoro" e avviene secondo le seguenti regole, verificate dal datore di lavoro.

Chi si trova già a bordo il 15 ottobre e non è in possesso di green pass (o di altre certificazioni per vaccinazioni riconosciute dall'Ema o di vaccinazioni riconosciute equivalenti con circolare del ministero della Salute) continua il periodo di imbarco e deve essere sottoposto, in caso di sbarco nel territorio italiano e successivo rientro a bordo, come previsto dalle normative su green pass, a test molecolare o antigenico con risultato negativo al virus Sars-Cov-2.

Chi si imbarca nel territorio italiano dal 15 ottobre 2021 e fino al 31 dicembre 2021, al momento dell'ingresso a bordo deve essere munito di una delle certificazioni verdi Covid-19 attestanti lo stato di avvenuta vaccinazione contro il Sars-Cov-2 al termine del prescritto ciclo (o di altre certificazioni per vaccinazioni riconosciute dall'Ema o di vaccinazioni riconosciute equivalenti con circolare del ministero della Salute), ovvero di avvenuta guarigione da Covid-19 con contestuale cessazione dell'isolamento prescritto in seguito ad infezione da Sars-Cov-2, ovvero di effettuazione di test antigenico rapido o molecolare con esito negativo al virus Sars-Cov-2.

Chi sbarca nel territorio italiano e rientra a bordo successivamente, deve essere munito di una delle
certificazioni verdi Covid-19 attestanti lo stato di avvenuta vaccinazione contro il Sars-Cov-2 al termine del prescritto ciclo (o di altre certificazioni per vaccinazioni riconosciute dall'Ema o di vaccinazioni riconosciute equivalenti con circolare del ministero della Salute), ovvero di avvenuta guarigione da Covid-19 con contestuale cessazione dell'isolamento prescritto in seguito ad infezione da Sars-Cov-2, ovvero di effettuazione di test antigenico rapido o molecolare con esito negativo al virus Sars-Cov-2.

Draghi riceve i segretari di Cgil, Cisl e Uil
Intanto a Palazzo Chigi  il premier Draghi ha incontrato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil (Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri). Al centro della riunione i provvedimenti del governo in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Presente alla riunione anche il ministro del Lavoro, Andrea Orlando. "Un incontro importante e positivo". Così lo definisce il leader Cgil Maurizio Landini. Nel decreto fiscale domani all'esame del Cdm ci sarà il rifinanziamento di altre 13 settimane di cassa integrazione straordinaria con causale Covid fino a fine anno per quei settori per cui il blocco dei licenziamenti scade il 31 ottobre, hanno confermato poi i sindacati.

Orlando: calmierazione sì, gratuità no
"Sul costo dei tamponi ho sempre detto che calmeriazione sì, gratuita no. Credo che debba restare questo principio. Penso che ci dobbiamo preoccupare dei dubbi di alcuni, ma anche della tutela dei molti che si sono vaccinati e rispettare la loro scelta e il loro senso civico". Così il ministro del Lavoro Andrea Orlando a margine di un evento elettorale a Roma.

Conte: rimodulare obbligo se percentuali più alte di vaccinati
"Stiamo percorrendo l'ultimo miglio di una campagna vaccinale senza precedenti, non possiamo fermarci o vanificare gli sforzi sin qui fatti. È fondamentale dire, però, che laddove vengano raggiunte percentuali più alte di vaccinati si deve iniziare a ragionare su una rimodulazione dell'accesso ai luoghi di lavoro e l'uso stesso del Green Pass". Così Giuseppe Conte, leader M5S, su Fb.

Governo valuterà proposta tamponi pagati dalle aziende
Sulla questione Green pass, il governo valuterà, già nel corso del Consiglio dei ministri previsto per domani, la proposta, avanzata anche oggi dai sindacati nell'incontro di porre a carico delle aziende il costo dei tamponi dei lavoratori. Lo hanno confermato ai cronisti i leader di Cgil, Cisl e Uil al termine della riunione. "Abbiamo riproposto le nostre richieste di calmierare i costi e di trovare una soluzione per la quale sia possibile diminuire il costo a carico delle aziende. Vorrei fare presente che in questi giorni stiamo sottoscrivendo accordi per tamponi gratuiti in molti aziende". Pierpaolo Bombardieri spiega cosi' che "come durante il periodo della pandemia, abbiamo chiesto al governo di non fare pagare ai lavoratori" quello che, sottolinea il leader Uil dopo l'incontro di oggi a Palazzo Chigi, "è un costo sulla sicurezza, che non va a carico dei lavoratori".  

Fonti: il governo valuta sconti ad aziende, senza azzerare i costi dei tamponi
Non ci sarà un azzeramento dei costi per le aziende che vogliano pagare i tamponi ai dipendenti, ma il governo valuta in queste ore di introdurre ulteriori deduzioni per le imprese. E' quanto specificano fonti governative all'ANSA, alla vigilia dell'entrata in vigore del Green pass per i lavoratori. Stamane i sindacati, nell'incontro con il premier Mario Draghi, sono tornati a chiedere che siano le aziende a pagare i tamponi ai dipendenti. Il governo esclude di garantire la gratuità con un azzeramento dei costi per le imprese, ma sta riflettendo se rafforzare gli aiuti alle aziende, che hanno già un credito d'imposta al 30%. 

Bonomi: "No costo tamponi a carico aziende. Preoccupati per domani"
"Il costo dei tamponi, essendoci una disposizione di legge, deve essere a carico di coloro che devono fare il tampone. Da parte nostra questa è la posizione, non è cambiato nulla, non riteniamo sia questa la strada", ovvero la possibilità che il costo dei tamponi per ottenere il green pass sia a carico delle aziende, ipotesi che potrebbe essere valutata dal Cdm, ha detto il presidente di Confindustria al termine dell'incontro al Nazareno con il segretario d del Pd Enrico Letta.  "Siamo preoccupati perché c'è qualcuno che soffia sul fuoco, bisogna smorzare i toni. I problemi ci sono perché è una disposizione non facile da applicare, ma dobbiamo affrontarli insieme. Se qualcuno vuole utilizzare questa data per creare tensione nel Paese non è corretto", ha aggiunto.

Commissione Garanzia: sciopero illegittimo
Il blocco dell'attività a oltranza che intende attuare il Coordinamento dei lavoratori portuali di Trieste (Clpt) è stato dichiarato illegittimo dalla Commissione di garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali: lo riporta l'edizione online de Il Piccolo. L'ente statale ha comunicato al ministero dell'Interno l'irregolarità dello sciopero che il Clpt ha indetto, per il momento, dal 15 al 20 ottobre: la Commissione ritiene fuori dalla legge lo sciopero di sei giorni dei sindacati Fisi e Confsafi, al quale il Clpt ha a sua volta aderito da Trieste. La stessa Commissione ha inviato una nota al Ministro dell'Interno in cui si esprime "particolare preoccupazione"  in merito agli scioperi per il "possibile verificarsi, alla luce del delicato contesto sociale, di gravi comportamenti illeciti".

Tensioni in altre città
Le società di gestione al Porto di Palermo hanno già fatto sapere che non si faranno carico dei tamponi. Riunioni si sono tenute un po' in tutte le città portuali e la protesta rischia di estendersi ad altri scali della penisola. Il problema rischia tra l'altro di estendersi all'autotrasporto, tenuto contro che un camionista su tre non ha il Green pass, un dato che sale all'80% nel caso degli autisti stranieri.
 
Il caso è esploso dopo la circolare del Viminale che raccomandava alle imprese "di mettere a disposizione del personale sprovvisto di Green pass test molecolari o antigenici rapidi gratuiti". Poi era arrivata la precisazione che gli operatori economici "potranno valutare" in autonomia.

 Allcuni terminalisti del porto di Genova pagheranno i tamponi ai dipendenti non vaccinati: lo ha comunicato il presidente dell'associazione dei terminalisti genovesi di Confindustria, Beppe Costa, al termine di una riunione in prefettura. All'iniziativa hanno aderito il terminal Psa di Pra' e il porto Petroli.

Oltre a Trieste e Genova, ci sono rischi per Livorno dove però ancora non sono state annunciate proteste. Al porto di Gioia Tauro in attesa di conoscere il reale numero dei lavoratori sprovvisti di Green Pass, la Cgil ha chiesto all’Autorità portuale di poter garantire i tamponi, ma spiega Salvatore Larocca, segretario regionale della Filt Cgil, "ovviamente ha risposto che non era possibile economicamente. Adesso tocca alle aziende capire se possono valutare di farsi carico dei tamponi ma, per capire se questa soluzione è gestibile, bisogna capire prima quanti sono i lavoratori sprovvisti”.

A Gioia Tauro si è concluso il Comitato di igiene e sicurezza, convocato dal presidente dell’Autorità di Sistema portuale die Mari Tirreno Meridionale e Ionio, Andrea Agostinelli, a cui hanno preso parte i rappresentanti delle sigle sindacali di settore (Cgil – Cisl – Uil) il terminalista MCT, le aziende portuali e il medico dello Spisal. Nel corso della riunione è stata accertata la disponibilità del Terminalista di farsi carico della campagna tamponi a favore di quei dipendenti portuali che non sono in possesso di green pass. Da una recente indagine effettuata dal Terminalista, hanno dichiarato di non essere vaccinati solo 12 persone, ma è chiara la convinzione che il reale numero potrebbe risultare superiore. Si tratta, comunque, di una situazione che risulta essere sotto controllo.

Nei porti pugliesi e campani, a Venezia e a Napoli l'alto tasso di lavoratori vaccinati dovrebbe scongiurare disagi e azioni di protesta. Anche a Civitavecchia, dove pure le percentuali di non immunizzati siano più alte che altrove, non sono previsti blocchi.

Il presidente di Federlogistica, Luigi Merlo, ha attaccato il governo definendo "un errore clamoroso" la scelta di "trattare la vicenda dei portuali di Trieste come un problema di ordine pubblico", esautorando di fatto il ministero delle Infrastrutture. "Il Ministero dell'Interno sul Green pass interviene nei porti senza conoscerli e senza avere la minima idea di come funzionino, di quali equilibri li caratterizzino", ha lamentato.

Dai porti l'allarme si estende ai trasporti sulla terraferma. Confetra, federazione di associazioni di trasporti e logistica ha avvertito che "si rischia il blocco, la paralisi del sistema logistico nazionale". "La nostra confederazione raccoglie 400 mila autisti, stimiamo che il 30% di loro non abbia il Green Pass e che dunque tra pochi giorni si debbano fermare", ha spiegato il direttore generale Ivano Russo, "in più c'è il tema degli stranieri, molti sono vaccinati con Sputnik o altri farmaci non autorizzati dall'Ema e dall'Aifa e non possono ottenere il Qr Code".

"Si sta determinando una situazione per cui si rischia che il 15-16 ottobre il trasporto in Italia si blocchi", ha confermato il presidente di Conftrasporto-Confcommercio, Paolo Uggé. "Se non arriverà un chiarimento, può succedere di tutto, se gli autotrasportatori esteri potranno venire in Italia senza il green pass e questo verrà invece imposto alle imprese italiane stiamo valutando di invitare le imprese a fermare i camion".

Trasportounito: "Mancheranno 80.000 conducenti"
Il green pass riverserà sulla testa delle imprese di autotrasporto più di 70 milioni al giorno. E'il calcolo di Trasportounito secondo cui i maggiori costi deriveranno dalla mancata produttività degli autisti che non saranno più impiegabili (e non sostituibili per carenza di personale). Secondo il segretario generale Maurizio Longo,"mancheranno all'appello circa 80.000 conducenti distribuiti su 98.000 imprese iscritte all'albo; ciò determinerà ritardi delle consegne, circa 320.000 ore/giorno in più rispetto allo standard giornaliero".

Anche i sindacati confederali contestano la circolare del Viminale e ne approfittano per chiedere che la raccomandazione venga estesa "a tutti i settori dei trasporti dei servizi ausiliari ed accessori collegati", scrivono unitariamente i segretari generali Filt Cgil, Stefano Malorgio, Fit Cisl Salvatore Pellecchia e Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi in una lettera inviata al Ministero dell'Interno ed al Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture Sostenibili. "Abbiamo in più occasioni rappresentato al Mims - spiegano i tre dirigenti sindacali - le peculiarità del settore dei servizi pubblici essenziali ed in particolare di quello dei trasporti e la necessità di garantire quanto più possibile una continuità del servizio di trasporto di persone e merci che non impatti su diritti fondamentali dei cittadini utenti".   

Salta limite 48 ore di anticipo per i controlli
I datori di lavoro, sia pubblici sia privati, potranno chiedere in anticipo la verifica del green pass in base alle esigenze organizzative - ad esempio per le attività su turni: salta dal testo finale del Dpcm con le linee guida sulle verifiche del green pass sul lavoro, pubblicato sul sito di Palazzo Chigi, la previsione del limite di 48 ore di anticipo entro cui chiedere la verifica del certificato.

Fedriga: "Rischiamo danno enorme"
"Il mio auspicio è che con il buonsenso si possa arrivare a un equilibrio" altrimenti "rischiamo di fare un danno enorme, non soltanto all'economia della città ma anche a tutti quei lavoratori che con l'indotto del porto lavorano, e non solo nel porto". Lo ha detto il presidente della Regione Fvg e della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, precisando di "non intervenire come Regione sulle realtà produttive, perché ho profondo rispetto delle istituzioni che le governano". Fedriga ha nuovamente proposto dal 15 ottobre "tamponi nasali meno fastidiosi e fai-da-te da effettuare con la supervisione responsabile d'ufficio".

Tamponi gratis a Cagliari fino a dicembre
Tamponi gratis alla stazione ferroviaria di Cagliari in concomitanza con l'obbligo di green pass, da domani, nei posti di lavoro. Il servizio, promosso da Comune e Croce rossa italiana (CRI), sarà assicurato sino al 31 dicembre."Un' opportunità per tutti coloro che non possono fare il vaccino - ha spiegato il sindaco Paolo Truzzu - è per chi è scettico e ancora non vuole sottoporsi alla vaccinazione. Fermo restando che rinnoviamo l'invito ad andare a vaccinarsi nell'hub della Fiera, anche senza prenotazione".

Federfarma, lieve aumento ma no "assedio" tamponi
Le oltre 10mila farmacie italiane sono pronte ad affrontare il prevedibile aumento della richiesta di tamponi, con l'obbligo di green pass nei posti di lavoro in vigore da domani, ma al momento "non c'è nessun assedio. Si sta un po' esagerando sul tema perché c'è una strumentalizzazione". Il presidente nazionale di Federfarma, Marco Cossolo getta acqua sul fuoco: "I tamponi sono nella norma, ieri se ne sono fatti 275 mila in Italia, dato in media con le ultime settimane. E' vero che qualcuno bizzarramente si è prenotato tamponi fino a dicembre, ma sono casi sporadici. Nella mia farmacia - racconta Cossolo - abbiamo fatto 28 tamponi ieri, oggi sono prenotati 50 e domani magari saranno di più, ma le farmacie sono pronte, facciamo i due terzi dei tamponi totali e possiamo aumentare senza grandi problemi, anche se l'ufficio del Commissario ci ha chiesto verifiche sulle disponibilità. Vediamo cosa succederà, al momento mi sembra più un allarme mediatico che reale".

Confcommercio: contrari a far pagare  tamponi a imprese
"Ribadiamo la nostra contrarietà a far gravare i costi dei tamponi per i dipendenti sulle spalle degli imprenditori che già hanno sostenuto ingenti oneri organizzativi ed economici per l’adeguamento dei luoghi di lavoro alle discipline concordate nei protocolli vaccinali. Non si tratta poi nemmeno di una questione esclusivamente di costi, ma anche di principio perché alla base c’è il fatto che il vaccino e il Green pass sono del tutto gratuiti e la campagna vaccinale va assolutamente sostenuta e accelerata. Quindi è il lavoratore che non vuole fare il vaccino che deve sostenere i costi dei tamponi". Lo dichiara in una nota Donatella Prampolini, Vicepresidente di Confcommercio con delega al lavoro.