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ITALIA

#NonFossilizziamoci, seconda tappa

Greenpeace: la Rainbow Warrior in azione a La Spezia

Dopo Vado Ligure, sede dello stabilimento della Tirreno Power, gli attivisti si spostano nel sito della centrale elettrica dell’Enel “Eugenio Montale”
 

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di Silvia Balducci
Seconda tappa del tour #NonFossilizziamoci che porterà gli attivisti di GreenPeace lungo le coste italiane, nei principali siti dove si produce energia inquinante. Oggi la Rainbow Warrior, la nave ammiraglia dell’organizzazione, è entrata in azione nel porto di La Spezia. Alcuni attivisti hanno scalato una delle due gru che dal molo del porto movimentano il carbone che alimenta la centrale elettrica dell’Enel “Eugenio Montale” e hanno aperto lo striscione “Renewables + efficiency= energy independence”. La richiesta è quella di un reindirizzamento delle politiche energetiche verso le rinnovabili e l’efficienza.
 
Un invito che GreenPeace rivolge prima di tutto alle istituzioni, governo italiano e Unione Europea, in vista del Consiglio dei Ministri Ue che si terrà giovedì e venerdì a Bruxelles. “Da settimane la crisi tra Russia e Ucraina costringe l’Unione Europea a discutere di come aumentare la propria indipendenza energetica – spiega Andrea Boraschi, responsabile della Campagna Energia e Clima - l’unico modo sensato per farlo è consegnare le fonti fossili al passato, una volta per tutte”.
 
Gli obiettivi: -55% emissioni al 2030
L’obiettivo di GreenPeace è di ridurre le emissioni di gas serra del 55% al 2030, attraverso un aumento del 45% dell’utilizzio di energie rinnovabili e degli standard di efficienza del 40%. Target che - secondo uno studio di Greenpeace - garantirebbero una sostanziale diminuzione dell’importazione di energia, fino al 45 per cento in più rispetto agli obiettivi fissati a gennaio 2014 dalla Commissione Europea per il 2030 (riduzione delle emissioni inquinanti del 40% e aumento del 27% della quota delle rinnovabili).
 
La centrale di La Spezia
Secondo un rapporto realizzato per Greenpeace dall’Università di Stoccarda, la centrale a carbone di La Spezia causa oltre 70 morti premature l’anno. «Enel ha un nuovo management che sembra voler cambiare radicalmente il corso dell’azienda. Ci aspettiamo che preveda un piano di dismissione degli impianti più inquinanti e inefficienti, partendo anche da La Spezia» conclude Boraschi.