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MONDO

Il ministro degli Esteri interviene alla Camera

Greta e Vanessa libere perché è stato pagato un riscatto? Ministro Gentiloni: "Solo illazioni"

Il titolare del governo che ha accolto a Ciampino le due cooperanti rilasciate dopo oltre sei mesi di rapimento in Siria. "Inaccettabile dire che se la sono cercata"

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"Solo illazioni". Così il ministro degli esteri, Paolo Gentiloni, commenta le voci sul presunto pagamento di un riscatto per la liberazione delle due cooperanti italiane in Siria, Greta e Vanessa.

"Contrari ai riscatti"
"Siamo contrari al pagamento di riscatti e partecipiamo al contrasto multilaterale del fenomeno dei sequestri di persona a scopo di riscatto. La priorità è indirizzata alla tutela della vita e dell'integrità fisica dei nostri connazionali", ha aggiunto.

"Indiscrezioni prive di fondamento"
Il ministro ha spiegato che in proposito ci sono stati "riferimenti e indiscrezioni privi di fondamento e veicolati da gruppi terroristici" e si è detto sorpreso che "che a queste fonti sia stato dato credito senza una verifica".

"Inaccettabile dire che se la sono cercata"
"Considero inaccettabile che qualcuno abbia detto che Vanessa e Greta se la siano cercata. L'Italia ha bisogno di questi cooperanti e di questi volontari", ha precisato. "Questa mattina, poco dopo le 4 a Ciampino, ho dato il bentornato a Greta e Vanessa: l'ho fatto a nome del governo e di tutto il Paese". 

Il rapimento
Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, ha precisato Gentiloni, "non hanno mai informato le autorità italiane della loro intenzione di raggiungere la Siria, né del loro ingresso nel Paese". Le due italiane "sono state rapite nella notte tra il 31 luglio e il primo agosto 2014 in un piccolo villaggio nei pressi di Aleppo nell'abitazione di un loro conoscente del luogo, da un nutrito gruppo di uomini armati che ha fatto irruzione", ha ricostruito il ministro.

Un pensiero a Padre Dall'Oglio e Lo Porto
In chiusura il titolare della Farnesina ha rivolto "un pensiero speciale alle famiglie di Padre Dall'Oglio e Lo Porto", i due connazionali sequestrati in Siria e in Pakistan. "Ancora due vicende che hanno bisogno dell'Italia, a cui stiamo lavorando con massimo impegno e discrezione", ha spiegato.