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POLITICA

Te la do io l'Europa tour

Grillo si difende: "Ho ripreso Levi per onorarlo". E dal palco attacca: "Dell'Utri non è un uomo"

Arriva nella capitale il tour-comizio del leader del Movimento5Stelle che dal palco critica Berlusconi e il suo braccio destro e si difende dalle critiche piovutegli addosso dopo la pubblicazione del post in cui parafrasava "Se questo è un uomo" di Levi

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Beppe Grillo sul palco del suo tour/comizio
Roma
Ho ripreso Primo Levi  “per onorarlo” e il mio post è stato strumentalizzato “per depistare l'attenzione dal contenuto”. Dal palco del Palalottomatica a Roma, Beppe Grillo spiega il suo punto di vista sul post che tanto ha fatto discutere. Nella tappa romana del “Te la do io l’Europa”, il leader dei 5Stelle ne ha anche per Dell’Utri: “Io mi sarei consegnato da uomo”, e torna sul voto di scambio affermando di aver mandato ai parlamentari due milioni di mail.
 
"Primo Levi scrive un libro straordinario, prendo una sua poesia per onorare uno scrittore come lui, uno che dice di non abbassare mai la testa e cosa succede? Si prendono questa roba per depistare l'attenzione dal contenuto". Grillo replica dal Palalottomatica alle accuse che gli sono piovute per il post che parafrasa “Se questo è un uomo”. “Primo Levi è uno dei più grandi scrittori del secolo – ha detto Grillo -, scrive un libro straordinario. Io lo riprendo perché l'insegnamento è che non bisogna mai abbassare la guardia perché c'è una Shoah dietro l'angolo".
 
"Dio che fine hanno fatto, neanche una fine da uomini Dell'Utri e Berlusconi. Berlusconi ai servizi sociali, tirerà il morale a mezzo mondo, fantastico. E Dell'Utri? Non lo estraderanno mai. Io mi sarei consegnato da uomo alle autorità. E invece scappano”. Questo invece il commento del leader del Movimento5Stelle alle vicende giudiziarie dell’ex premier e del suo braccio destro.
 
Sul voto di scambio poi, Grillo, ha detto: "Domani in Senato torniamo a discutere del 416/Ter: ma hanno ridotto le pene e tolta l'interdizione dai pubblici uffici. L'M5S ha chiesto di fare un passo indietro e di tornare al vecchio inasprimento delle pene. Abbiamo mandato 2 milioni di mail ai senatori per convincerli".