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POLITICA

Elezioni regionali in Sicilia

Grillo e Salvini a Palermo, scontro a distanza

Il fondatore dei Cinque Stelle attacca Salvini:  "Povero, sembra che venga a chiedere voti al Sud". La replica del leader della Lega: per M5S la Sicilia fa da cavia

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A una settimana dal voto in Sicilia, il M5S irrompe a Palermo nello stesso giorno in cui sbarca sull'Isola Matteo Salvini. E' una battaglia all'ultimo voto, quello tra pentastellati e centrodestra. E Grillo, ottimista sulla possibile rimonta di Giancarlo Cancelleri, opta per una passeggiata-show che lo porta dal quartiere arabo di La Kalsa fino al Teatro Massimo.

Nello Musumeci, per il M5S, è il candidato da battere. Grillo lo sa e attacca frontalmente i suoi principali sostenitori, Silvio Berlusconi e Matteo Salvini, puntando su uno dei 'mantra' del momento e della stessa Lega: l'autonomia dallo Stato centrale. "Il decentramento funziona, il mndo va verso il decentramento, che è il futuro della democrazia", sottolinea il Garante M5S facendo riferimento al caso Catalogna e collegandolo, sia pur con le dovute differenze, alla Sicilia. 

"Con lo Statuto speciale qui si possono fare cose che noi in Italia non possiamo fare, qui si può sperimentare il futuro", spiega Grillo che poi attacca frontalmente Salvini: "Povero, sembra che venga a chiedere voti al Sud".

Parole alle quali non può che arrivare la replica del leader leghista. "Non vorrei che i 5 Stelle usassero i siciliani come cavie umane, io non lo faccio", attacca Salvini dall'hotel Astoria ricordando i "disastri" del Movimento a Roma, Torino e Livorno. E insiste: "Sono a Palermo come vado in Puglia e Sardegna e posso offrire ai siciliani quello che Zaia in Veneto e Maroni in Lombardia stanno facendo bene come modello in questi anni. La nostra scelta non è un salto nel buio come i 5 Stelle: governiamo 1000 Comuni e tre Regioni e lo facciamo bene". All'indomani dell'addio alla parola "Nord" nel simbolo e alla vigilia di un tour che lo porterà nel cuore della Sicilia, il leader leghista non lesina una frecciata a FI su uno dei cavalli di battaglia proprio del M5S: gli impresentabili? "Fossi stato in FI avrei detto tanti no", sottolinea. Nella Lega, infatti, la consapevolezza è che la partita sia tutta tra centrodestra e M5S.

Gli applausi e i selfie che segnano la passeggiata di Grillo lo confermano. L'ex comico, tra cronisti, cameramen, militanti e curiosi crea al centro di Palermo un piccolo caos. "Quello siciliano non è un voto politico, è un referendum, una linea di separazione tra un mondo che sta scomparendo e uno che sta arrivando", sottolinea Grillo, attaccando anche Berlusconi: "Lui vende bava, ma il suo è un repertorio vecchio, si vede che non ci crede più".