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MONDO

Fonti irachene vicine agli jihadisti

Il Guardian rivela che al-Baghdadi sarebbe stato ferito gravemente in un raid in Iraq

Il numero uno dell'Isis sarebbe stato colpito a marzo scorso in un attacco della coalizione internazionale: inizialmente le sue condizioni sembravano disperate, ma poi il Califfo si è parzialmente ripreso

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Il capo dell'Isis, Abu Bakr al-Baghdadi, sarebbe rimasto gravemente ferito a marzo in un raid della coalizione internazionale a guida Usa nell'Iraq occidentale. E' quanto riferisce il quotidiano britannico The Guardian, citando una fonte irachena legata agli jihadisti. Secondo la fonte, inizialmente le condizioni del 'Califfo' erano apparse disperate ma poi si è gradualmente ripreso, anche se non è ancora in grado di tornare alla guida quotidiana del gruppo jihadista, impegnato a combattere in Iraq e in Siria. 

Non è la prima volta che si diffondono voci sulla sorte del leader dell'autoproclamato "Stato islamico". Le prime indiscrezioni risalgono al mese di novembre, quando tramite un account twitter del ministro degli Esteri iracheno Ibrahim al-Jaafari, rivelatosi poi falso, era stata annunciata ufficialmente l'uccisione di al-Baghdadi in un raid su Qaim.

Successivamente il governo di Baghdad aveva confermato che l'autoproclamato califfo era rimasto ferito nell'ovest dell'Iraq, ma mentre il ministro dell'Interno aveva riferito di un raid eseguito da una forza speciale dell'intelligence, il ministero della Difesa aveva diffuso la tesi di un raid aereo della coalizione internazionale.

      A gennaio poi il primo ministro iracheno, Hayder al-Abadi, in un'intervista al quotidiano di Londra 'Al-Hayat' aveva confermato che al-Baghdadi era rimasto "ferito" a Qaim, salvandosi "miracolosamente".