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MONDO

Il fisico britannico e l'appeal del miliardario sull'elettorato Usa

Stephen Hawking. L’uomo che ha spiegato al mondo i buchi neri non capisce l’effetto Trump

"Tycoon demagogo, inspiegabile il suo successo" dice lo scienziato, che interviene anche sull'ipotesi "brexit": "Finiti i giorni in cui potevamo stare contro il mondo"

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Il successo di Donald Trump nella corsa per le presidenziali americane è inspiegabile. L'uomo che ha spiegato al mondo buchi neri, galassie e origine dell'universo, il fisico britannico Stephen Hawking, non riesce a trovare una ragione che sia comprensibile dell'appeal del magnate repubblicano sull'elettorato degli Stati Uniti. "Non posso spiegarmelo - ammette, rispondendo ad una domanda del programma Good Morning Britain sull'emittente Itv - E' un demagogo che sembra fare appello agli istinti più bassi".

Poi, quello che viene considerato uno dei più famosi scienziati al mondo, alla cui vita è dedicato il film premio Oscar "La teoria del tutto", ha parlato anche di Brexit, in vista del referendum nel Regno Unito del prossimo 23 giugno. "I giorni in cui potevamo stare per conto nostro, contro il mondo, sono passati - ha detto - Abbiamo bisogno di essere parte di un gruppo più ampio di Paesi, sia per quanto riguarda la nostra sicurezza sia per quanto riguarda il commercio. La possibilità che noi lasciamo l'Ue ha già provocato un drastico calo della sterlina, perché i mercati ritengono che la nostra economia sarà danneggiata".

E ancora, sostiene Hawking, che qualche mese fa aveva definito un "disastro" l'ipotesi di un'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea, "ci sono due ragioni ovvie per le quali dovremmo restare: la prima è che promuove la mobilità delle persone".

"Gli studenti - ragiona - possono venire qui a studiare dagli altri Paesi Ue e i nostri studenti possono andare nelle università europee. Molto più importante è che, a livello della ricerca, lo scambio di persone aumenta le capacità di trasferirsi più velocemente e porta nuove persone con idee diverse, provenienti dai loro diversi background".

La seconda ragione, continua il fisico e matematico, "è finanziaria: il Consiglio europeo della ricerca ha concesso grandi finanziamenti alle istituzioni britanniche, anche per promovere e sostenere gli scambi". Dunque, è il pensiero di Hawking, nell'Ue bisogna restare, altrimenti sarebbe "un disastro per le università e la scienza britannica", come scritto in un appello firmato a marzo da 150 scienziati per sostenere le ragioni del 'Remain'