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MONDO

Berlusconi visto dalla Clinton

Hillary rivela: "Mi scusai con Silvio per Wikileaks. Era furioso e con manie ma un alleato chiave"

Lo racconta l'ex segretario di Stato nel libro di memorie 'Hard Choices' (Scelte difficili). Al vertice di Parigi, nel 2011, quando Sarkozy era pronto a bombardare la Libia, il cavaliere si sentì oscurato dalla Francia e minacciò di uscire dalla coalizione. L’ex premier è l'unico italiano di cui si fa cenno nel libro 

 

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Un Silvio Berlusconi furibondo con l'allora presidente francese Nicolas Sarkozy, che nel 2011 voleva bombardare la Libia in modo unilaterale. Lo racconta Hillary Clinton in "Hard Choices" (Scelte difficili) il suo libro di memorie uscito oggi negli Stati Uniti per l'editore Simon & Schuster. L'ex segretario di Stato americano parla di un Cavaliere andato su tutte le furie al tavolo del vertice di Parigi, nel marzo 2011 tanto che Berlusconi "minacciò di uscire dalla coalizione e di negare l'accesso alle basi militari del suo Paese", scrive Clinton aggiungendo che l'ex presidente del Consiglio si sentiva "messo in ombra da Sarkozy".

La sfida con la Francia sulla Libia
"Nel caso della Libia, un'ex colonia italiana, Berlusconi pensava che l'Italia dovesse essere in prima fila, non la Francia", continua Clinton che poi aggiunge: "C'è una consuetudine che le vecchie potenze coloniali dovessero prendere la guida nell'affrontare le crisi nei loro ex domini". Oltre a questo l'ex segretario di Stato sottolinea che l'Italia proprio per la sua posizione nel Mediterraneo rappresentava il punto di partenza principale per le ricognizioni aeree in Libia.

'L'America non ha migliore alleato'
Clinton descrive un Silvio Berlusconi infuriato e amareggiato al vertice Ocse di Astana, in Kazakhistan, nel dicembre del 2010. "L'America non ha migliore alleato" ha insistito. 'Tu mi conosci e io conosco la tua famiglia'. Poi si è lanciato in una storia appassionata su come suo padre lo portasse al cimitero dei soldati americani che si sono sacrificati per l'Italia. 'Non ho mai dimenticato questa cosa'", continua l'ex segretario di Stato americano citando Berlusconi nel suo libro.

La rabbia per le rivelazioni di Wikileaks
La rabbia di Berlusconi derivava dalla recente pubblicazione di alcuni cablogrammi di WikiLeaks in cui i funzionari americani in Italia descrivevano le sue stranezze, tanto che i giornali italiani per giorni lo avevano ridicolizzato. "Berlusconi non era estraneo alla cattiva pubblicità" come decine di ritagli della stampa possono attestare. "Ma il modo in cui era considerato dai suoi pari, e dagli Stati Uniti in particolare, rappresentava una cosa molto importante per lui. E questo fu imbarazzante", continua Clinton.

Chiesi scusa a Berlusconi
"Ho chiesto scusa - dice la ex-first lady - poi mi ha chiesto di mettermi insieme a lui davanti alle telecamere e fare una dichiarazione forte sull'importanza delle relazioni tra Italia e Stati Uniti, che feci. Nonostante le sue manie, amava veramente l'America. L'Italia era un alleato chiave, e feci di tutto per ristabilire fiducia e rispetto".