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MONDO

Elezioni di metà mandato

Midterm, Hillary Clinton in aiuto di Obama: "Uniti ce la facciamo, divisi cadiamo"

L’ex segretario di Stato è in Kentucky per la seconda volta in pochi giorni per sostenere la candidatura di una giovane avvocatessa, Alison Lundergan Grimes.  Astro nascente del firmamento democratico, Grimes, contende il seggio a un veterano,  Mitch McConnell, da trent’anni Senatore a Washington. il Kentucky è uno dei 9 stati in bilico, tra Democratici e Repubblicani.

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di Giuseppe Solinas
E’ una giornata di freddo inconsueto a Lexington, Kentucky, ma i toni del dibattito politico sono roventi. Mancano pochi giorni alle elezioni di medio termine, tutti gli attivisti sono mobilitati nelle strade di questo stato di solito considerato marginale. E nel teatro della Transylvania University, tocca a Hillary Clinton galvanizzare gli elettori.
          
Un segnale di grande attenzione: “Il motto scritto sulla bandiera di questo stato è: uniti ce la facciamo, divisi cadiamo – dice Hillary, tra gli applausi - ed è importante ricordare quali sono le persone che uniscono e quelle che dividono: noi, i democratici, siamo quelli che uniscono”.. 
 
Hillary è qui per sostenere la candidatura di una giovane avvocatessa, si chiama Alison Lundergan Grimes, che ha già una forte esperienza nella politica locale ed è un astro nascente del firmamento democratico: contende il seggio a un veterano, Mitch McConnell, da trent’anni Senatore a Washington. Alison ha sposato le cause del presidente Obama: alzare il salario minimo in uno degli stati più poveri dell’Unione, ottenere la parità salariale tra uomini e donne.
           
Grimes è una oratrice straordinaria. Infiamma i suoi fan quando ricorda il suo impegno: Quale candidato proteggerà la previdenza sociale, e le assicurazioni sanitarie – chiede - Chi proteggerà i nostri veterani perché abbiano le cure di cui hanno bisogno e che meritano. Chi aiuterà gli studenti a pagare l’università?. Ecco – conclude - che cosa è in ballo in queste elezioni.
           
Da posta in gioco non è solo un seggio: il Kentucky è uno dei 9 stati in bilico, tra Democratici e Repubblicani. I sondaggi danno Grimes in rimonta, ma il distacco con McConnell è ancora sensibile. Da questi stati potrà uscire una nuova maggioranza in Senato, opposta al presidente Obama: i Repubblicani puntano a conquistare sei seggi in più, che garantirebbero loro una maggioranza al Senato, oltre a quella – già certa – alla camera dei rappresentanti. E il senatore repubblicano in Kentucky, Mitch McConnell – se riconfermato - sarà il leader di questa maggioranza.

McConnell incontra i sui elettori al Golf Club di Mount Sterling, a pochi chilometri da Lexington. Accanto a un caminetto acceso firma autografi: l’atmosfera è molto raccolta, diversa dal bagno di folla dell’avversaria. Ma è anche un incontro che denota sicurezza dei propri mezzi. Per McConnell, il voto di medio termine è un referendum sull’inquilino della Casa Bianca: “Questa è una opportunità di dare un voto a Obama – dice McConnell - e io dico che se gli americani vogliono che il paese vada in una direzione diversa, devono prima cambiare il Senato”

Ha ragione un elettore incontrato dopo il comizio di Grimes e Clinton: “Qui si decide anche in quale direzione va tutto il paese – dice - è il solito problema di cui parlava Bill Clinton: il divario tra ricchi e poveri, i servizi per tutta la società, far ripartire l’economia”. Ed è un problema particolarmente vivo in Kentucky, dove il tasso di disoccupazione e il livello di povertà media sono tra i più alti in tutti gli Stati Uniti.
           
Dal punto di osservazione di questo piccolo stato, l’America guarda un nuovo bivio: sostenere il proprio Presidente, oppure metterlo – per altri due anni – sulla graticola dell’empasse politico: l’ostruzionismo di un intero parlamento.
           
Ma forse la vera partita comincerà tra due anni, con la prossima campagna presidenziale. E forse è proprio a quello che pensava Hillary Clinton, mentre incitava gli elettori del Kentucky a guardare avanti.