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MONDO

Non ci fermeremo mai. Parola del leader Joshua Wong

Hong Kong, proteste di fronte alla scuola del 18enne ferito. Dopo l'operazione sta meglio

"Il suo stato attuale è stabile" fa sapere il governo in una nota

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Le proteste a Hong Kong non si fermano. Centinaia di manifestanti della regione amministrativa speciale sono scesi di nuovo per le strade, a Central, per una marcia sulle vie principali del distretto commerciale della città, all'indomani delle proteste anti-Cina - al suo 70esimo anniversario dalla nascita - più violente dall'inizio delle manifestazioni contro la legge sull'estradizione proposta dal capo di governo Carrie Lam, a giugno scorso.

Nel giorno 155 sono arrivati i primi due feriti gravi. Un agente di polizia ha sparato un colpo di pistola a distanza ravvicinata a un manifestante di 18 anni, Tsang Chi-kin, ferendolo gravemente al torace. Così centinaia di cittadini - per lo più impiegati scrive il South China Morning Post - di Hong Kong si sono radunati di fronte alla scuola del giovane manifestante intonando il grido: "Niente rivoltosi, solo tirannia". Il giovane, secondo le ultime informazioni fornite dall'ospedale, dopo l'operazione nella notte sta meglio. Il governo in una nota spiega: "Il suo stato attuale è stabile".

Le manifestazioni continuano a non essere autorizzate dalla polizia. Joshua Wong, già leader del Movimento degli ombrelli nel 2014, in queste proteste è diventato portavoce con i governi stranieri, vedi il viaggio in Germania. In una sua intervista a Repubblica mostra tutto il suo sconforto verso la Cina: "La resistenza di Hong Kong non finirà. Anzi, io credo che il proiettile sparato scatenerà nei cittadini un'indignazione ancora più grande e definitiva. Non ci fermeremo mai".