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ITALIA

L'inchiesta sul disastro

La dirigente che minimizzò l'allarme dal Rigopiano ascoltata in questura: "Ho la coscienza a posto"

L'allarme sarebbe stato ignorato, scambiato per una "bufala". Al telefono la voce di una dirigente della Preferttura di Pescara che alle parole accorate di Quintino Marcella che rilancia l'allarme proveniente dall'alabergo  risponde con malcelato scetticismo. La donna ieri è stata ascoltata dagli inquirenti

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Soccorsi a Rigopiano

Mentre i soccorritori continuano a scavare tra le macerie dell'albergo fa i primi passi l'inchiesta della Procura di Pescara sul disastro e sulle possibili responsabilità.

"Ci saranno modi e tempi per chiarire tutto. L'importante e' avere la coscienza a posto, e io ce l'ho. Tutto il resto, le polemiche di questi giorni, non m'interessa". Risponde cosi', in un colloquio con Repubblica la funzionaria della prefettura che mercoledi' 18 prese la telefonata Quintino Marcella di allarme su Rigopiano.

Il quotidiano non cita pero' il nome della donna, e riferisce che ieri e' stata ascoltata in questura.

"Mercoledi' ero appena rientrata in ufficio da una malattia. Prima e' scoppiata l'emergenza neve, poi quella del sisma. C'era bisogno di gente nell'unita' di crisi e ho dato la mia disponibilita'". "Il mio compito - precisa - era rispondere alle chiamate dall'esterno". Anche quella dell'amico di Gianpiero Parete, Quintino Marcella. "Non devo dare spiegazioni a lei... - risponde al giornalista -. Nella sala operativa eravamo in tanti, non c'ero solo io".