SPETTACOLO
37 titoli in competizione
I film più attesi alla Festa del Cinema di Roma
Da Truth a Walk 3D, le pellicole in anteprima all'Auditorium Parco della Musica che incuriosiscono di più. Le star confermate: Ellen Page e Monica Bellucci

Viene dall’America e ci porta sulla vetta più alta di New York il film forse più atteso della Festa del Cinema di Roma. The Walk 3D di Robert Zemeckis, il regista che ha tenuto incollate generazioni di ragazzi, e non solo, di fronte a Ritorno al futuro e che ha intenerito il mondo con Forrest Gump, proietta lo spettatore nel 1974, lungo una fune d’acciaio sospesa fra le due torri gemelle. È la storia vera del funambolo francese Philippe Petit che promette già scene da vertigine amplificate dal 3D. Anteprima giovedì 22 ottobre alle 22 in Sala Sinopoli dell'Auditorium Parco della Musica.
La prima star confermata di questa decima edizione è Ellen Page, attrice diventata famosa per il suo ruolo in Juno. Dopo un coraggioso coming out, lo scorso anno, in cui ha confessato la sua omosessualità, è diventata una delle più impegnate combattenti per i diritti delle coppie dello stesso sesso. A Roma arriva con un film che parla proprio di questo, che ha prodotto e interpretato. Freeheld è la storia di una donna malata terminale di cancro, interpretata da Julianne Moore, che dopo una vita in polizia si batte per la reversibilità della pensione a favore della sua giovane compagna. Appuntamento per conoscere la Page in Sala Sinopoli domenica 18 alle 19.30.
Occhi puntati anche sul film d’apertura, venerdì 16 ottobre alle 19.30, nella Sala Sinopoli. Si tratta di Truth, opera prima di James Vanderbilt, che porta sullo schermo l'inchiesta giornalistica sul caso RatherGate ovvero i presunti favoritismi ricevuti da George W. Bush per andare alla Guardia Nazionale anziché in Vietnam. Protagonisti Robert Redford e Cate Blanchett.
E poi c’è un film Junun che in realtà è meglio definire documentario. O forse meglio ancora un gigantesco video musicale. Il regista Paul Thomas Anderson è andato in India con Jonny Greenwood e Nigel Godrich dei Radiohead. Nel bellissimo forte di Mehrangarh, i tre si sono uniti a Shye Ben Tzur, compositore israeliano, e ad alcuni altri musicisti indiani. L’occasione era quella della preparazione di un disco che prende per l’appunto il nome di Junun. Senza entrare nel merito, Anderson si limita semplicemente a seguire il gruppo durante le prove.
Oltre ai quattro film italiani in gara c’è un bel po’ d’Italia anche nel film canadese Ville-Marie. Protagonista è infatti Monica Bellucci, una madre che cerca di riallacciare i rapporti con il figlio. L’incontro con l’attrice è previsto per le 19.30 di martedì 20 ottobre nella Sala Sinopoli. Ma la bella Monica si tratterrà poi in Italia: il 5 novembre è prevista infatti l’uscita di Spectre che la vede vestire i panni della Bond girl a fianco dello 007 Daniel Craig.
Tra i 37 in concorso c’è anche Experimenter del regista Michael Almereyda. Un esperimento controverso che ha fatto la storia delle scienze sociali, ideato nel 1961 da Stanley Milgram, psicologo brillante la cui è etica è stata duramente contestata. Al centro della ricerca l’attitudine delle persone all’obbedienza, indagata con metodi che hanno fatto scalpore: i soggetti furono spinti da una figura autoritaria a trasmettere una scossa elettrica ad altri individui. Nonostante le urla di dolore delle presunte vittime, inaspettatamente la maggioranza dei soggetti obbedì agli ordini, lasciando di sasso gli psichiatri.
La prima star confermata di questa decima edizione è Ellen Page, attrice diventata famosa per il suo ruolo in Juno. Dopo un coraggioso coming out, lo scorso anno, in cui ha confessato la sua omosessualità, è diventata una delle più impegnate combattenti per i diritti delle coppie dello stesso sesso. A Roma arriva con un film che parla proprio di questo, che ha prodotto e interpretato. Freeheld è la storia di una donna malata terminale di cancro, interpretata da Julianne Moore, che dopo una vita in polizia si batte per la reversibilità della pensione a favore della sua giovane compagna. Appuntamento per conoscere la Page in Sala Sinopoli domenica 18 alle 19.30.
Occhi puntati anche sul film d’apertura, venerdì 16 ottobre alle 19.30, nella Sala Sinopoli. Si tratta di Truth, opera prima di James Vanderbilt, che porta sullo schermo l'inchiesta giornalistica sul caso RatherGate ovvero i presunti favoritismi ricevuti da George W. Bush per andare alla Guardia Nazionale anziché in Vietnam. Protagonisti Robert Redford e Cate Blanchett.
E poi c’è un film Junun che in realtà è meglio definire documentario. O forse meglio ancora un gigantesco video musicale. Il regista Paul Thomas Anderson è andato in India con Jonny Greenwood e Nigel Godrich dei Radiohead. Nel bellissimo forte di Mehrangarh, i tre si sono uniti a Shye Ben Tzur, compositore israeliano, e ad alcuni altri musicisti indiani. L’occasione era quella della preparazione di un disco che prende per l’appunto il nome di Junun. Senza entrare nel merito, Anderson si limita semplicemente a seguire il gruppo durante le prove.
Oltre ai quattro film italiani in gara c’è un bel po’ d’Italia anche nel film canadese Ville-Marie. Protagonista è infatti Monica Bellucci, una madre che cerca di riallacciare i rapporti con il figlio. L’incontro con l’attrice è previsto per le 19.30 di martedì 20 ottobre nella Sala Sinopoli. Ma la bella Monica si tratterrà poi in Italia: il 5 novembre è prevista infatti l’uscita di Spectre che la vede vestire i panni della Bond girl a fianco dello 007 Daniel Craig.
Tra i 37 in concorso c’è anche Experimenter del regista Michael Almereyda. Un esperimento controverso che ha fatto la storia delle scienze sociali, ideato nel 1961 da Stanley Milgram, psicologo brillante la cui è etica è stata duramente contestata. Al centro della ricerca l’attitudine delle persone all’obbedienza, indagata con metodi che hanno fatto scalpore: i soggetti furono spinti da una figura autoritaria a trasmettere una scossa elettrica ad altri individui. Nonostante le urla di dolore delle presunte vittime, inaspettatamente la maggioranza dei soggetti obbedì agli ordini, lasciando di sasso gli psichiatri.