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ECONOMIA

La scheda

I numeri di ArcelorMittal

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Sono 10.700 i dipendenti che ArcelorMittal ha assunto in tutta Italia, a partire dall'1 novembre 2018, da Ilva in amministrazione straordinaria. Di questi, 8.200 sono a Taranto e si tratta di dipendenti diretti. Di questi dipendenti a Taranto, attualmente, dal 30 settembre scorso, 1.276 sono in cassa integrazione ordinaria per crisi di mercato, e ci resteranno per 13 settimane. Prima di questa fase di cassa, ve ne era stata già un'altra, sempre di 13 settimane, dal 2 luglio al 28 settembre scorso per 1.395 addetti. 

Prima del subentro di ArcelorMittal, lo stabilimento di Taranto contava 10.300 dipendenti. Di questi, 8.200 sono appunto stati assunti da AM, gli altri invece sono rimasti in Ilva in amministrazione straordinaria, proprietaria degli impianti: erano 2.600 dipendenti, che poi si sono ridotti a circa 1.700 perché una parte ha interrotto il rapporto di lavoro con Ilva accettando l'esodo agevolato e incentivato che era previsto dal contratto firmato con i sindacati da ArcelorMittal a settembre 2018. In questo momento i cassintegrati di Ilva in amministrazione straordinaria stanno frequentando corsi di formazione professionale. 

Da novembre 2018 ArcelorMittal versa all'amministrazione straordinaria un canone di fitto, con rate trimestrali, di 45 milioni, da detrarsi poi dal prezzo di acquisto dell'azienda, fissato nel contratto di giugno 2017. Il fitto era stato stabilito in 18 mesi da novembre 2018.

A Taranto l'indotto di ArcelorMittal vale circa 3.000-3.500 dipendenti. Si occupano di lavori, rifacimenti impianti, manutenzioni, servizi e pulizie industriali e civili. Per una parte di queste aziende, quelle delle pulizie, ArcelorMittal ha avviato nelle scorse settimane una revisione dei contratti con un sensibile taglio dei costi. Non tutte le aziende hanno pero' accettato le nuove condizioni. Allo stato ci sono circa 200 addetti dell'azienda di pulizie industriali Castiglia che non hanno ritrovato ricollocazione nelle nuove imprese subentranti. L'indotto vive una situazione di difficoltà pesante perché sperava che con ArcelorMittal si sarebbero aperte delle opportunità di lavoro con gli investimenti industriali e ambientali annunciati dalla multinazionale, pari a poco più di 2 miliardi complessivi. Queste opportunità ora stanno sfumando. A ciò si aggiunga che molte imprese devono ancora ricevere i crediti riferiti al periodo pre-amministrazione straordinaria di Ilva, scattata a gennaio 2015, crediti finiti nella procedura che ora è in capo al Tribunale di Milano, sezione fallimentare.