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MONDO

Le indagini sono ancora in corso

Il 21 dicembre 1988 l'attentato di Lockerbie. La storia

L'esplosione in volo dell'aereo della Pan Am provocò 270 vittime. 

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La cronaca
Il 21 dicembre 1988 il velivolo, un Boeing 747-121 che stava effettuando la tratta da Londra a New York, esplose in volo in conseguenza della detonazione di un esplosivo al plastico sopra la cittadina di Lockerbie, nella regione di Dumfries e Galloway, in Scozia. Nel disastro aereo morirono 270 persone, 259 a bordo dell'aereo e 11 persone a terra colpite dai rottami del velivolo. La maggioranza delle vittime (189) era di nazionalità statunitense.

Il volo Pan Am 103 era un collegamento aereo operato dalla Pan American World Airways che collegava Francoforte sul Meno a Detroit, con scali all'aeroporto di Londra-Heathrow e all'aeroporto  JFK di New York.

Nel 1991, dopo tre anni di indagini, fu scoperto il colpevole dell'attentato, Abd el-Basset Ali al-Megrahi, che aveva agito per conto del governo libico.

L'esplosione in volo
Alle 19:02, secondo la ricostruzione dei tracciati radar, il Boeing 747 viaggiava a circa 804 km/h e aveva il muso orientato sui 321º. In quell'istante sparì dai tracciati, radar. Il controllore a terra cercò di mettersi inutilmente in contatto con il Comandante MacQuarrie e chiese ad un vicino volo della KLM un contatto visivo. Un minuto dopo la sezione centrale dell'aeroplano, che conteneva circa 91.000 kg di carburante, si schiantò al suolo a Sherwood Crescent, Lockerbie, provocando una scossa sismica registrata dagli apparecchi locali come 1,6 della scala Richter. Molte case e 60 metri di ala si disintegrarono all'impatto. Un testimone oculare, pilota della British Airways, raccontò di aver visto una grande palla di fuoco a terra.

L'esplosione dell'ordigno a bordo dell'aereo, nascosto in una valigia nel vano bagagli, provocò un buco di mezzo metro sul lato sinistro della fusoliera. La disintegrazione dell'apparecchio fu rapida. Nessuna procedura d'emergenza scattò a bordo. L'esplosione distrusse tutti i sistemi di navigazione e comunicazione installati sotto la cabina del Comandante. Inoltre si staccò anche parte del tetto posizionato sopra il punto dove era collocata la bomba. Il resto dell'aereo continuò il volo alla quota di 6.000 metri. Poi iniziò a precipitare in posizione quasi verticale. Durante la discesa diversi rottami della fusoliera si staccarono in piccole parti. I detriti derivanti dalla disintegrazione del mezzo coprirono un'area di circa 2000 chilometri quadrati.

L'esplosivo
La bomba era nascosta in una valigia Samsonite marrone che conteneva un registratore a cassette Toshiba mod. RT-SF16 messo dentro la sua scatola originale e conteneva al suo interno 400 g di esplosivo al plastico di brevetto cecoslovacco 

Le indagini
Poche ore dopo l'impatto, più di un migliaio di agenti di polizia scozzese e 600 uomini dell'esercito britannico raggiunsero rapidamente Lockerbie per esaminare il cratere. Venne allestita una squadra di specialisti per ricercare indizi a conferma che si fosse trattato di un attentato terroristico. A 4 chilometri ad est di Lockerbie gli investigatori trovarono la cabina di pilotaggio e appurarono che il volo 103 si era disintegrato a mezz'aria. Il pilota automatico risultava inserito e le maschere d'ossigeno erano al loro posto. Inoltre trovarono un frammento dell'aereo posizionato nel vano bagagli che sembrava mostrare i segni di un'esplosione ravvicinata.

Il 25 dicembre trovarono poi un altro frammento dell'aereo con altri segni di un'esplosione ravvicinata. Alcuni analisti rinvenirono anche tracce di due sostanze chimiche usate per fabbricare un esplosivo al plastico. Tutto ciò sembrò avvalorare l'ipotesi che la distruzione dell'aereo era stata causata da un esplosivo ad alto potenziale e il 28 dicembre, appena 7 giorni dopo il disastro, gli investigatori annunciarono al mondo i primi risultati raccolti. L'inchiesta non è mai stata interrotta del tutto, il 15 ottobre 2015 la BBC ha annunciato che Scozia e Stati uniti hanno ottenuto dalle autorità libiche il permesso di interrogare a Tripoli due presunti corresponsabili dell'attentato. 

Le responsabilità
Dopo tre anni di investigazioni congiunte, il 13 novembre 1991, l'FBI e la polizia di Dumfries and Galloway accusarono dell'attentato Abd el-Basset Ali al-Megrahi, ufficiale dell'intelligence libica e capo della sicurezza per Libyan Airways.
Il 31 gennaio 2001 Megrahi fu condannato all'ergastolo presso una corte scozzese per l'uccisione di 270 persone. ma il 20 agosto del 2009  fu rilasciato perché malato di cancro alla prostata.

Di recente è emersa da fonti giornalistiche l'ipotesi che l'attentato sia stato ordinato dal governo iraniano dell'epoca come rappresaglia all'abbattimento del volo di linea iraniano volo Iran Air 655, avvenuto per errore il 3 luglio 1988, (circa 6 mesi prima) sullo Stretto di Hormuz ad opera di un'unità da guerra della U.S. Navy.