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MONDO

Gli Usa il giorno dopo

Biden: assalto al Congresso uno dei momenti più bui della nostra storia

Dem: rimuovere "immediatamente" il presidente Trump attraverso il 25° emendamento o l'impeachment. Pentagono attiva 6.200 Guardie nazionali. Cnn: oltre 60 arresti

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Dopo la giornata più drammatica della storia recente Usa, il Congresso ha proclamato Joe Biden e Kamala Harris presidente e vicepresidente degli Stati Uniti al termine della seduta a camere riunite per certificare i voti del collegio elettorale, vinto dal ticket dem con 306 voti contro i 232 di quello repubblicano.

Il Parlamento ha respinto alcune contestazione avanzate da esponenti repubblicani dopo che la seduta era stata interrotta per l'assalto dei manifestanti pro Trump a Capitol Hill. 

Biden e Harris giureranno il 20 gennaio.


Biden: assalto Campidoglio conseguenza 4 anni Trump
L'assalto dei manifestanti pro Trump al Campidoglio è stato "uno dei giorno più neri della storia della nostra democrazia". Lo ha dichiarato in conferenza stampa il presidente eletto degli Stati Uniti, Joe Biden. "Ci piacerebbe poter dire che" l'assalto dei manifestanti pro Trump al Campidoglio "non poteva essere previsto ma lo avevamo previsto" in quanto è conseguenza di "quattro anni in cui il presidente ha manifestato disprezzo per la nostra democrazia, la Costituzione e il rispetto della legge in tutto quello che ha fatto". Ha aggiunto Biden, esprimendo "cordoglio per le vite perdute" e condannando "un assalto alla nostra democrazia" commesso da "terroristi interni". Intanto, Biden ha scelto come ministro del Lavoro il 53enne sindaco di Boston, Marty Walsh, e la governatrice dem del Rhode Island, la 49enne GinaRaimondo, come ministro del Commercio. Lo scrive Politico citando fonti del team di Biden.

 

Trump promette una "transizione ordinata"
"Anche se sono totalmente in disaccordo con l'esito delle elezioni, e i fatti lo confermano, il 20 gennaio ci sarà comunque una transizione ordinata", ha promesso in un comunicato il presidente uscente. Mentre i tragici eventi che hanno portato all'assalto del Congresso sono denunciati senza riserve dall'intera classe politica americana, il Tycoon è tornato a difendersi sostenendo di aver voluto "continuare la nostra lotta per far sì che venissero contati solo i voti legali".

"Finito il più grande mandato della storia"
Il miliardario - per il quale potrebbe aprirsi da un momento all'altro la procedura di rimozione immediata dalla Casa Bianca - afferma che ora si aprirà una nuova fase politica. "Ho sempre detto che avremmo continuato la nostra battaglia per garantire che venissero conteggiati solo i voti legali. Anche se questo rappresenta la fine del più grande primo mandato nella storia presidenziale, è solo l'inizio della nostra lotta per rendere l'America di nuovo grande", ha detto Trump. Intanto, dopo i tragici fatti del Congresso americano, il presidente uscente lascia la Casa Bianca e vola a Camp David. Lo riportano fonti dell'amministrazione ai media. Egli resterà nella tenuta presidenziale per tutto il weekend. Nessuna indiscrezione per ora sui suoi piani per la prossima settimana

Nyt: Trump ha ventilato idea di concedersi la grazia
Donald Trump ha ventilato nelle ultime settimane la possibilità di concedersi la grazia. Lo riporta il New York Times citando alcune fonti, secondo le quali non è chiaro se abbia sollevato o meno l'argomento dagli scontri in Congresso. Trump avrebbe chiesto ai suoi se e quale sarebbe l'impatto della grazia a livello legale e politico.

Non esclusi capi accusa a Trump
Il procuratore generale della capitale federale Washington, Michael Sherwin, ha affermato di non escludere capi di accusa nei confronti di Donald Trump per aver incitato l'assalto alla sede del Congresso americano. Sherwin ha aggiunto che il Dipartimento di giustizia prenderà inconsiderazione l'ipotesi di reati penali contro chiunque abbia giocato un ruolo nella vicenda.

La democrazia sospesa
I lavori di Camera e Senato, sospesi durante l'assalto, sono ripresi solo dopo diverse ore. La speaker democratica della Camera, Nancy Pelosi, dopo l'allontanamento dei rivoltosi, aveva assicurato: "Il vergognoso assalto alla democrazia di oggi - consacrato al più alto livello del governo - non ci deve dissuadere dalla nostra responsabilità nei confronti della Costituzione".

Durante il conteggio dei voti il vicepresidente Mike Pence ha respinto le obiezioni presentate dai deputati repubblicani di Georgia,  Michigan e Nevada, in quanto non accompagnate dalla firma di un senatore. L'obiezioni della stato dell'Arizona è stata votata dalle due camere separatamente e respinta.

Pence: "La violenza non vince mai"
"E' un giorno buio nella storia del Paese. Condanniamo la violenza nei termini più forti e duri". Il vicepresidente Mike Pence ha pronunciato queste parole riaprendo la seduta congiunta di Senato e Camera. Dopo aver offerto vicinanza a chi è morto o è stato ferito per difendere il Campidoglio, Pence ha continuato condannando le rivolte del pomeriggio che hanno bloccato i lavori: "La violenza non vince, la libertà vince e questa è la Casa del popolo e in un giorno senza precedenti i rappresentanti eletti si riuniscono di nuovo a difesa della costituzione e Dio benedica chi serve, chi protegge questo luogo e gli Stati Uniti d'America".

In serata, si è appreso che Pence vuole partecipare alla cerimonia di insediamento di Joe Biden, il prossimo 20 gennaio. "C'è questo piano", ha detto una fonte vicina al vice presidente, secondo quanto scrive la Cnn. Un'altra fonte sostiene che il vice presidente sia oggetto di pressioni da parte di gente a lui vicina perché partecipi alla cerimonia, alla quale tra l'altro non è stato ancora formalmente invitato.

Cnn: oltre 60 arresti
Sono 68 le persone arrestate durante l'assalto al Congresso dei sostenitori di Donald Trump. Lo riferisce la Cnn citando un portavoce del sindaco di Washington. Gran parte degli arrestati hanno violato del coprifuoco.Tra gli arrestati ci sono cinque persone accusate di possesso illegale di arma da fuoco e due per possesso di altre armi considerate illegali a Washington.

Pentagono attiva 6.200 Guardie nazionali
Il Dipartimento della Difesa americana ha formalmente attivato circa 6.200 membri della Guardia Nazionale provenienti da sei stati nord-orientali per aiutare a sostenere la polizia del Campidoglio e altre forze dell'ordine a Washington in seguito alla rivolta di sostenitori del presidente uscente Donald Trump. Lo riferiscono media statunitensi.

Secondo quanto riporta Star and Stripes, il segretario alla Difesa ad interim, Christopher Miller, ha firmato ordini di attivazione della Guardia Nazionale da Virginia, Pennsylvania, New York, New Jersey, Delaware e Maryland per un massimo di 30 giorni. Un funzionario della difesa ha affermato che l'obiettivo è quello di avere membri della Guardia che aiutano a proteggere il Campidoglio degli Stati Uniti e l'area circostante durante l'inaugurazione del 20 gennaio del presidente eletto Joe Biden.

I membri della Guardia arriveranno nei prossimi giorni. Ne sono stati attivati 6.200, ma il numero esatto di truppe che arriveranno effettivamente in città potrebbe essere inferiore, a seconda di chi è disponibile in ogni stato. La Guardia Nazionale non sarà armata, ma avrà equipaggiamento antisommossa e indumenti protettivi, ha detto il funzionario, che ha parlato a condizione di anonimato.

Dem: rimuovere subito Trump
Rimuovere "immediatamente" il presidente Trump attraverso il 25° emendamento o l'impeachment. Lo ha chiesto in una nota il leader dei democratici al Senato, Chuck Schumer, sottolineando che "questo presidente non dovrebbe restare in carica un giorno di più". In seguito, si è associata alla richiesta la presidente della Camera, Nancy Pelosi.

Intanto si susseguono diverse dimissioni, in primis il ministro dei Trasporti, Elaine Chao, quindi  la portavoce di Melania Trump e il vice portavoce della Casa Bianca. Lasciano anche John Costello, vice sottosegretario per Intelligence e Sicurezza, e Ryan Tull, direttore per gli Affari Europei e Russi all'interno del Consiglio per la Sicurezza Nazionale.

A Washington è stato dichiarato lo stato d'emergenza fino al 21 gennaio. Stop all'account Facebook e Instagram di Trump per almeno due settimane. Il blocco del social di Mark Zuckerberg segue quello simile di 12 ore deciso da Twitter. 

Si aggrava intanto il bilancio delle vittime in seguito agli scontri avvenuti ieri. Oltre alla donna uccisa da colpi d'arma da fuoco esplosi da un agente del Campidoglio, altre tre persone sono morte per emergenze e complicazioni mediche. Sono stati colpi di arma da fuoco sparati dalla polizia a uccidere Ashli Babbit durante le proteste. Lo ha riferito il capo della polizia di Washington, sottolineando che un'inchiesta è stata aperta sull'evento. La donna è stata colpita da un agente in uniforme della polizia del Campidoglio con la sua arma di servizio.

Nel Campidoglio un poliziotto si fa un selfie con un rivoltoso pro-Trump