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SALUTE

Bufale sciacalli e polli

Bufale sciacalli e polli

Il Focus sulle false informazioni sulla medicina 

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di Gerardo D'Amico
Digitando la parola salute nel più noto motore di ricerca in un attimo appaiono 152milioni di pagine web. 172 milioni scrivendo cura, 238 milioni con medicina.
In primo piano l'algoritmo di quel motore pone non la notizia più certificata, la ricerca più prestigiosa: quelle che appaiono per prime sono le pagine sponsorizzate, o quelle per qualche motivo più visitate dagli utenti. E questi non sono certo due parametri che garantiscano l'esattezza, l'affidabilità di quella informazione.

Capita sempre più spesso e a ciascuno di noi, soprattutto sui social media, di imbatterci in notizie stravaganti ma che sembrano verosimili: farsi venire dei dubbi è sempre un bene, ovviamente, ed è bene verificare. Quello che lascia sconcertati è il gran numero di 'mi piace' sotto post che sono manifestamente falsi, incredibili, impossibili: a centinaia, a migliaia li condividono e rilanciano in Rete informazioni che sono evidenti bufale.

Perché lo fanno? Sia quegli sciacalli che si industriano a confezionare notizie evidentemente false, sia quelli che si buttano su quelle bufale rancide e come polli le beccano voraci? Perché tanta fatica e tempo, per un'opera abietta se non inutile o dannosa?
La speranza a volte, la disperazione più spesso, l'ignoranza sempre, ma anche la fiducia sconfinata in un mezzo familiare, che sta sempre non noi sul cellulare o sul tablet e quindi è una sorta di protesi che fa parte di noi, e di cui noi stessi ci sentiamo parte: questo è diventato internet. Sembrano tutti amici, quelli che ci appaiono in una chat, e sembrano tutti affidabili, quelli che scrivono in un blog, soprattutto se citano ricerche che non conosciamo, se attaccano le case farmaceutiche che fanno miliardi vendendo farmaci, se allegano foto e video di gente che asserisce entusiasta di essere dimagrita, ringiovanita, guarita, rinata con un bibitone o una cellula staminale o con una dieta o un siero di scorpione.

Con questo Focus vogliamo creare un po' di sani anticorpi, fornire delle basiche istruzioni per l'uso delle notizie soprattutto se riguardano la nostra salute. Perché noi possiamo essere ingenui, fidandoci di chi non dobbiamo: ma chi mette in rete queste bufale lo fa per farci soldi, per speculare, arricchendosi sulla nostra buonafede. E sulla nostra pelle.