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MONDO

Nuova denuncia del Pontefice

Il Papa: "Persecuzioni contro i cristiani nel silenzio di tutti"

Mentre a Gerusalemme est compaiono volantini dell'Isis che minacciano i cristiani, Papa Francesco ricorda il "coraggio degli apostoli che seppero evangelizzare senza paura della morte"

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Papa Francesco torna a ricordare "le atroci, disumane e inspiegabili persecuzioni, purtroppo ancora oggi presenti in tante parti del mondo, spesso sotto gli occhi e nel silenzio di tutti".

La denuncia, nella messa per la festa dei Santi Pietro e Paolo, celebrata, nella Basilica Vaticana, con 46 nuovi arcivescovi metropoliti di tutto il mondo, eletti negli ultimi 12 mesi, presente anche una delegazione del patriarcato ecumenico di Costantinopoli, guidata dal metropolita di Pergamo, Giovanni Zizioulas.

Il Papa sottolina l'indifferenza del mondo davanti al destino tragico di tanti cristiani in diversi paesi. Bergoglio commenta gli Atti degli Apostoli che parlano "della prima comunità cristiana assediata dalla persecuzione: una comunità duramente perseguitata da Erode che fece uccidere di spada Giacomo, fratello di Giovanni e fece arrestare anche Pietro? Lo fece catturare e lo gettò in carcere".

"Vorrei oggi venerare - ha detto il Papa - il coraggio degli Apostoli e della prima comunità cristiana; il coraggio di portare avanti l'opera di evangelizzazione, senza timore della morte e del martirio, nel contesto sociale di un impero pagano; venerare la loro vita cristiana che per noi credenti di oggi e' un forte richiamo alla preghiera, alla fede e alla testimonianza". 

A Gerusalemme est, volantino Isis minaccia cristiani
 Un volantino con l'emblema dello Stato Islamico e con esplicite minacce alla comunità cristiana è comparso giorni fa a Gerusalemme est. Lo scrive oggi Haaretz
secondo cui la sua attendibilità è però dubbia: lo proverebbe il fatto che lo Shin Bet (sicurezza interna) non ha aperto alcuna inchiesta. Anche il patriarca latino mons. Michel Sabbah ha ridimensionato l'episodio. Il volantino, afferma, potrebbe
essere un tentativo di distogliere l'attenzione dall'incendio doloso nella Chiesa della Moltiplicazione a Tabgha, in Galilea.