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MONDO

L'Angelus

Il Papa in Slovacchia a metà settembre, tappa a Budapest, viaggio annunciato durante Angelus

Viaggio apostolico dal 12 al 15 settembre. Lo ha annunciato lo stesso Francesco all'Angelus. Nel pomeriggio dell'11 celebrerà a Budapest la messa conclusiva del Congresso eucaristico internazionale

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Papa Francesco sarà in Ungheria e Slovacchia a metà settembre. Lo ha annunciato lui stesso all'Angelus, e successivamente la sala stampa vaticana ha confermato la notizia. "Come annunciato dal Santo Padre nell'Angelus di questa mattina, su invito delle Autorità civili e delle Conferenze episcopali, domenica 12 settembre 2021, Papa Francesco sarà a Budapest in occasione della Santa Messa conclusiva del 52esimo Congresso Eucaristico Internazionale; successivamente, dal 12 al 15 settembre 2021, si recherà in Slovacchia, visitando le città di Bratislava, Preov, Koice e atin. Il programma del viaggio sarà pubblicato a suo tempo", ha fatto sapere il direttore della sala stampa vaticana, Matteo Bruni.
 
"Quando facciamo prevalere la comodità dell'abitudine e la dittatura dei pregiudizi, è difficile aprirsi alla novità e lasciarsi stupire. Finisce che spesso dalla vita, dalle esperienze e perfino dalle persone cerchiamo solo conferme alle nostre idee e ai nostri schemi, per non dover mai fare la fatica di cambiare". Così, all'Angelus di oggi, papa Francesco ha commentato il brano evangelico del "nemo propheta in patria".   

"Può succedere anche con Dio - ha sottolineato -, proprio a noi credenti, a noi che pensiamo di conoscere Gesù, di sapere già tanto di Lui e che ci basti ripetere le cose di sempre". "Ma senza apertura alla novità e soprattutto alle sorprese di Dio, senza stupore - ha proseguito -, la fede diventa una litania stanca che lentamente si spegne. Diventa un'abitudine, un'abitudine sociale".   

Alla fine, ha chiesto il Pontefice, "perché i compaesani di Gesù non lo riconoscono e non credono in Lui? Perché? Qual è il motivo? Possiamo dire, in poche parole, che non accettano lo scandalo dell'Incarnazione".   

"Ecco lo scandalo - ha ribadito -: l'incarnazione di Dio, la sua concretezza, la sua 'quotidianità'". Secondo il Papa, "in realtà, è più comodo un dio astratto e distante, che non si immischia nelle situazioni e che accetta una fede lontana dalla vita, dai problemi, dalla società". Oppure, ha aggiunto, "ci piace credere a un dio 'dagli effetti speciali', che fa solo cose eccezionali e dà sempre grandi emozioni".   

Invece, ha concluso, "Dio si è incarnato: è umile, tenero,nascosto, si fa vicino a noi abitando la normalità della nostra vita quotidiana. E allora, succede a noi come ai compaesani di Gesù, rischiamo che, quando passa, non lo riconosciamo". Anzi, "ci scandalizziamo di Lui".
 
"Dalla cara nazione dell'eSwatini, nell'Africa Meridionale, giungono notizie di tensioni e violenze", ha affermato papa Francesco all'Angelus. "Invito coloro che detengono la responsabilità e quanti manifestano le proprie aspirazioni per il futuro del Paese uno sforzo comune per il dialogo la riconciliazione e la composizione pacifica delle diverse posizioni", ha aggiunto nel suo appello.