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MONDO

La lettera del Pontefice ai vescovi e religiosi del mondo

Il Papa sulla pedofilia: "La priorità è tutelare dagli abusi, non evitare scandali"

Domani in Vaticano si riunisce la Commissione plenaria per la tutela dei minori: "Sradicare dalla Chiesa la piaga delle violenze sessuali"

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Non c'è posto nel ministero per coloro che abusano dei minori: lo ribadisce Papa
Francesco in una Lettera ai presidenti delle Conferenze Episcopali e ai superiori degli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica in vista della Pontificia Commissione per la tutela dei minori, che da domani, per la prima volta da quando è
completa, si riunisce per la sua plenaria in Vaticano.

La Commisione per la tutela dei minori
La Commissione è stata istituita dallo stesso Pontefice nel marzo dell'anno scorso "con lo scopo di offrire proposte e iniziative orientate a migliorare le norme e le procedure per la protezione di tutti i minori e degli adulti vulnerabili". Il Papa ha chiamato a farne parte "personalità altamente qualificate e note per il loro impegno in questo campo".

L'incontro con le vittime degli abusi
Nella lettera, Papa Francesco ricorda l'incontro commovente, nel luglio dell'anno scorso, con alcune persone che hanno subito abusi sessuali da parte di sacerdoti: lì ha potuto sperimentare personalmente "l'intensità delle loro sofferenze" e "la solidità
della loro fede".

"Sradicare dalla Chiesa la piaga delle violenze sessuali"
Ciò - scrive - lo "ha ulteriormente confermato nella convinzione che occorre continuare a fare tutto il possibile per sradicare dalla Chiesa la piaga degli abusi sessuali sui minori e aprire una via di riconciliazione e di guarigione in favore di coloro che sono stati abusati". Per questi motivi, lo scorso dicembre ha aggiunto alla Commissione alcuni nuovi membri, in rappresentanza delle Chiese particolari di tutto il mondo.

"Garantire la protezione dei minori"
In questo contesto, il Papa ritiene che "la Commissione potrà essere un nuovo, valido ed efficace strumento" per aiutarlo ad "animare e a promuovere l'impegno dell'intera Chiesa" a "mettere in atto le azioni necessarie per garantire la protezione dei minori e degli adulti vulnerabili e dare risposte di giustizia e di misericordia".

"La priorità non è evitare scandali ma abusi"
"Le famiglie - afferma - devono sapere che la Chiesa non risparmia sforzi per tutelare i loro figli e hanno il diritto di rivolgersi a essa con piena fiducia, perché è una
casa sicura. Non potrà, pertanto, venire accordata priorità a altro tipo di considerazioni, di qualunque natura esse siano, come ad esempio il desiderio di evitare lo scandalo, poiché non c'è assolutamente posto nel ministero per coloro che abusano dei minori".