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POLITICA

In prima persona

Il Quirinale torna a festeggiare in presenza la Repubblica

Negli ultimi mesi il Quirinale è tornato ad aprirsi, sia pure con la cautela di eventi brevi e con presenze contingentate. Mattarella ha ripreso le sue visite in giro per l'Italia (a Brescia e Cremona), a un anno da quell'omaggio in totale solitudine al Milite ignoto, il 25 aprile del 2020

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di Federica Mango
Al Quirinale torniamo a festeggiare il 2 giugno, la festa della Repubblica che quest'anno ha un significato in più: quello dei 75 anni dalla data del referendum che portò gli italiani a scegliere per la forma repubblicana del nostro Paese. Torniamo a festeggiare, dopo i silenzi dei saloni che di solito ospitano le cerimonie ufficiali e il vuoto inevitabile del grande cortile della “casa degli italiani”, che siamo stati abituati a vedere animato dai visitatori nel nostro lavoro quotidiano. 


 
I mesi che ci lasciamo alle spalle hanno pesato molto e non solo su di noi, che non abbiamo avuto la possibilità dell’incontro e dello scambio di idee con i consiglieri del Presidente: quei minuti preziosi all’inizio o alla fine di una cerimonia, oppure a margine di una visita in trasferta, per capire meglio, per interpretare nel modo giusto. Sono stati mesi di difficoltà e di sacrificio anche per Mattarella, diviso tra la necessità di attenersi rigorosamente all’isolamento delle misure anti-contagio (molti dei contatti con il suo staff all’inizio avvenivano per telefono, da una stanza all’altra) e la volontà di trovare nuovi modi per essere comunque vicino agli italiani.


 
Lo scorso 2 giugno eravamo ancora in lockdown. Il nostro lavoro di giornalisti accreditati  al Quirinale da mesi si basava su comunicati scritti e messaggi video registrati dalle pochissime persone che avevano contatti con il capo dello Stato: Mattarella ha colto ogni occasione e ogni ricorrenza per far arrivare la sua voce, ma  la possibilità per noi di entrare nel Palazzo era preclusa. Il che ha significato non poter utilizzare la redazione completa di montaggi, studio per i collegamenti, repertorio di immagini e materiale di archivio che la Rai ha a disposizione dentro il Quirinale, nei locali a piano terra che danno sui giardini. Un privilegio unico nel panorama dei media, che la nostra azienda ha come servizio pubblico che assicura la copertura totale di notizie e immagini dei presidenti della Repubblica. 



Il nostro lavoro di cronisti ha dovuto usare l'ascolto, siamo scesi in profondità sui temi e sui simboli più che descrivere. Ovviamente non si e trattato solo di cambiare metodo di lavoro o di qualche briefing in videoconferenza. Sono cambiati anche i contenuti. Le parole scelte dal Capo dello Stato sono state di vicinanza per le paure e le sofferenze della pandemia e al tempo stesso di incoraggiamento a guardare avanti. Un argomentare asciutto, che andava restituito in modo da non perderne la forza e le motivazioni.  
 
Negli ultimi mesi il Quirinale è tornato ad aprirsi, sia pure con la cautela di eventi brevi e con presenze contingentate.  Mattarella ha ripreso le sue visite in giro per l'Italia (a Brescia e Cremona), a un anno da quell'omaggio in totale solitudine al Milite ignoto, il 25 aprile del 2020. Davvero una grande emozione per me (e credo per tutti), un gesto che significava omaggio alla sofferenza ma anche speranza e che ha fatto il giro dei media e dei social di mezzo mondo.   


Così possiamo tornare a festeggiare in presenza la Repubblica, anche se in modo molto diverso rispetto a due anni fa, quando i giardini del Quirinale erano aperti il primo giugno ai politici e ai giornalisti (ghiotta occasione per i retroscena!) e il 2 giugno a migliaia di cittadini, con i concerti delle bande militari. Mattarella ci ricorda che siamo ancora in tempo di pandemia, e anche se questo è l’ultimo 2 giugno del suo settennato si è visto costretto a sospendere la seguitissima sfilata miliare e civile lungo via dei Fori Imperiali e a tenere chiusi anche quest’anno i cancelli dei Giardini del Quirinale. A malincuore. Tutto è affidato alla musica, ai passi di danza sul palco nel Cortile del Quirinale e alle parole di Mattarella. La vera continuità che resiste alla pandemia in queste feste della Repubblica così diverse.