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MONDO

Il conflitto dimenticato

Il Sud Sudan e la piaga dei bambini soldato: rapiti 89 ragazzini durante gli esami

In un comunicato l'Unicef ha detto che i ragazzi rapiti, sopra i 12 anni di età, sono stati prelevati vicino a Malakal mentre stavano sostenendo un esame nella città di Wau Khilluk

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di Carlotta Macerollo
E' da poco passato il 12 febbraio, la Giornata Internazionale contro l'uso dei bambini soldato, un triste fenomeno che vede piccoli innocenti usati come scudi umani o spie, per il trasporto dei rifornimenti o per combattere. Una piaga che sta minando psicologicamente intere future generazioni. In questo dramma sono coinvolte anche molte bambine, spesso rese schiave sessuali.

Il dramma del Sud Sudan
Sono 22, ad oggi, i Paesi che utilizzano minori nelle guerre, tra cui il Sud Sudan, lo Stato più giovane del mondo (resosi indipendente dal Sudan nel 2011) da più di un anno ripiombato nella guerra civile: da una parte i governativi del presidente Salva Kiir, dall'altra i ribelli del suo ex vice Riek Machar. Sono i rappresentanti dei due più importanti gruppi etnici, i Dinka e i Nuer, e fin dall'inizio il conflitto è stato segnato dall'odio etnico. Oltre dodici mesi di cessate il fuoco violati e accordi firmati ma non rispettati. 

89 bambini rapiti
Sabato 21 febbraio nel Paese uomini armati hanno rapito altri 89 ragazzini: lo ha reso noto l'Unicef. Il rapimento è avvenuto nel campo profughi di Malaki, nella regione settentrionale dell'Alto Nilo. Secondo la Bbc, i soldati hanno circondato il campo profughi, cercando tenda per tenda, e prelevato con la forza i ragazzi di età superiore ai 12 anni. Nelle scorse settimane circa 300 bambini soldato erano stati rilasciati. Il 10 febbraio l'Unicef aveva organizzato a Pibor, nel Sud Sudan orientale, la cerimonia di disarmo. Erano ragazzi tra gli 11 e i 17 anni rilasciati dalla Cobra faction, gruppo di ribelli che si oppone al governo nello stato di Jonglei. Il rappresentante dell'Unicef in Sud Sudan, Jonathan Fitch, ha detto che i sequestratori hanno violato il diritto internazionale", aggiungendo che "il rapimento e lo sfruttamento di bambini nell'atto di conflitti è una violazione del diritto umanitario internazionale".

Oltre 250mila adolescenti utilizzati nelle guerre
Secondo stime dell'Unicef, nel mondo sarebbero almeno 250mila i baby soldato. Il Sud Sudan è tra i paesi più colpiti da questa piaga: solo nel 2014 ne sarebbero stati reclutati 12mila. Oltre al Sud Sudan, i paesi interessati dal fenomeno sono principalmente Siria, Repubblica Centroafricana, Myanmar, Filippine, Yemen, Ciad, Repubblica Democratica del Congo, Somalia, Costa d'Avorio, Libia.