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Il marciatore e l'accusa di Doping

Schwazer positivo al doping. La Procura di Roma apre un fascicolo sulle minacce a Donati

Il caso Schwazer in Commissione antimafia. Donati: Assurda bomba a orologeria. Fava: Contesto opaco

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La Procura di Roma ha aperto un fascicolo, al momento senza indagati e senza ipotesi di reato, in merito alle minacce denunciate da Sandro Donati, l'allenatore del marciatore Alex Schwazer, dopo alcune sue rivelazioni sul mondo del doping. Lo stesso Donati si è recato a piazzale Clodio dove è  stato ascoltato dal procuratore capo Giuseppe Pignatone per oltre un'ora. "Ho presentato un esposto, sarà poi la procura a verificare se ci sono elementi per procedere", ha detto donati.

L'audizione in Commissione Antimafia
"E' iniziata un'indagine credo ci sia un interesse di più procure sull'argomento. Tutti hanno ormai capito il fatto inusitato su una positività ad un controllo fatto a gennaio, una sorta di bomba a orologeria, e riscossa a giugno. Tutto ciò è assurdo". Così, l'allenatore del marciatore Alex Schwazer, poco prima di essere audito dalla Commissione Antimafia, a Palazzo San Macuto. Donati ha sottolineato di volere chiarezza e giustizia sulla vicenda e aggiunto: "Quando ci è stato detto dagli organi italiani che dovevamo rivolgerci al Tas di Losanna, ieri, abbiamo individuato in fretta e furia un avvocato svizzero al quale abbiamo spiegato sommariamente una storia complessa. Stamattina partirà tutto. Probabilmente ci sarà soltanto il tempo che venga esaminata da un funzionario. Parlare di giudizio in queste condizioni è grottesco e ridicolo".

Fava: "Contesto opaco"
"Ci sono molti elementi di opacità in questa vicenda e non soltanto in Italia quanto nella dimensione internazionale su cui il tema del doping e delle inchieste legate al doping: curvature strane che sfuggono alla nostra comprensione". Così Claudio Fava, vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia al termine dell'audizione di Sandro Donati, allenatore di Alex Schwazer. 
"Il punto non è la nuova squalifica - prosegue Fava - ma il modo in cui questa vicenda si inserisce in un contesto assai opaco, ambiguo, vischioso. Ed è una viscosità di cui è bene farsi carico. Non credo la commissione Antimafia perché non mi sembra che ci sia criminalità organizzata dietro tutto questo".