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POLITICA

Libia e migranti

Il centrodestra difende il Memorandum, la maggioranza vuole modificarlo

Le reazioni all'informativa del ministro dell'Interno, Lamorgese, alla Camera

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Sono tutti d'accordo alla Camera - maggioranza e opposizione -  sulla necessità di dar seguito all'accordo con la Libia sui migranti. Ma se per Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia il memorandum non va toccato e, anzi, servirebbe un'azione più decisa del governo contro gli sbarchi e a favore dei rimpatri, per la maggioranza giallo-rossa il memorandum va modificato, soprattutto a tutela e garanzia dei diritti umani. Non solo: per la maggioranza è giusto proseguire sulla linea della "discontinuità" con il precedente esecutivo e, in particolare, con il precedente ministro dell'Interno, Matteo Salvini. 

L'informativa di Lamorgese
L'informativa urgente a Montecitorio del titolare del Viminale, Luciana Lamorgese, sul memorandum Italia-Libia, sul quale il governo ha chiesto la convocazione della prevista commissione per rivedere alcuni termini dell'accordo, è l'occasione per il centrodestra di marcare le distanze e ribadire la linea della fermezza sul fronte migranti, puntando il dito contro il ministro, 'reo' di aver incontrato al Viminale le Ong anziché, ad esempio, la Marina militare. Per le forze di maggioranza, invece - fatta una lieve eccezione per i 5 stelle - è l'occasione per segnare la discontinuità con il precedente esecutivo. Non mancano, però, voci molto critiche, come quella del dem Matteo Orfini che definisce "imbarazzante e ipocrita" l'intervento in Aula di Lamorgese.

Le critiche dall'opposizione
Per il leghista Nicola Molteni, dopo aver ascoltato il ministro, "c'è da essere molto preoccupati, perché questo governo sta facendo disastri, oggi siamo a 10 mila sbarchi e i rimpatri non sono aumentati mentre sono riprese le redistribuzioni sul territorio, dall'Europa continuiamo a prendere schiaffi e fregature e l'accordo di Malta semplicemente non esiste perché non è stato ratificato da nessuno, chi sbarca in Italia rimane in Italia. Non c'è nessuna rotazione dei porti europei, gli unici che stanno ruotando sono i porti italiani". Quanto al memorandum, Molteni avverte: "L'Italia non deve demonizzare la guardia costiera libica ma deve ringraziarla per i soccorsi e i pattugliamenti, e se domani la Libia sospendesse le attività di monitoraggio in Italia arriverebbero non solo i 5mila presenti nei centri ufficiali libici, ma anche i 650 mila migranti presenti oggi in Libia".

Anche Forza Italia, con Laura Ravetto, mette in guardia dal rischio di modificare il memorandum: "Rinegoziandolo lo state mettendo a rischio. Esponete il nostro paese al rischio che la Libia non lo confermi e si rischierebbe l'anarchia. Guai a non essere decisi o non coesi su questi temi e a non tenere la schiena dritta e a parlare con una voce sola quando si parla dei confini del nostro Paese". Più tranchant l'intervento di Andrea Delmastro Delle Vedove (FdI): "Siamo alla fiera delle ipocrisie. Sapete di recitare una commedia, annunciate cambiamenti radicali ma poi zero, c'è solo una spruzzatina di umanitarismo per salvare formalmente la dignità di una sinistra affetta da doppiopesismo morale. Prendiamo atto che il memorandum proseguirà imperterrito, ma bisognava salvare la dignità di Laura Boldrini, di Roberto Speranza" e allora "si dice che va rivisto. Per FdI il memorandum va rinnovato ma diciamo anche al ministro che invece di invitare le Ong magari inviti la Marina militare e magari si faccia il blocco navale per sigillare le nostre frontiere perché non ci stiamo a trasformare l'Italia in un campo profughi".

Il sostegno dalla maggioranza
La maggioranza di governo, però, fa quadrato e difende la linea intrapresa dal nuovo ministro dell'Interno: "Ogni azione in questo campo si misura non con il raggio corto delle polemiche domestiche, ma con le leve lunghe delle relazioni internazionali", dice Pino Cabras (M5s), secondo il quale "occorre alzare lo sguardo sulle cause delle migrazioni e costruire le condizioni per stabilizzare un'area più vasta". Lia Quartapelle (Pd) ricorda che "non era possibile un tacito rinnovo ma era necessario rivedere il memorandum, troppe violazioni sui diritti umani. E' necessario collaborare con la Libia, serve l'impegno italiano in Libia contro i trafficanti e a tutela dei diritti umani. Noi chiediamo modifiche sostanziali dell'accordo, perché l'impianto della collaborazione è giusto ma nell'attuazione si sono verificati molti problemi e l'Italia non può stare a guardare". Quanto alle accuse leghiste, "mi dispiace caro Molteni noi non accettiamo lezioni da parte di nessuno. Con i ministri Salvini e Moavero - entrambi andati in Libia solo per farsi fotografare - il dossier non è mai stato toccato. Non accettiamo lezioni da chi ha utilizzato indifferenza e propaganda. A questo governo chiediamo discontinuità".

Dello stesso avviso Gennaro Migliore (Iv) che, rivolgendosi a Lamorgese, dice: "La ringraziamo per la gestione del ministero fino ad oggi, innanzitutto perché lei al ministero ci va a differenza del suo predecessore. Fa tenerezza l'opposizione perché alza il tono della voce per nascondere le inefficienze del governo precedente". Infine, per Erasmo Palazzotto (Leu) "va bene" la rinegoziazione del memorandum purché preveda la "chiusura immediata" dei centri per migranti libici, un "piano di evacuazione europeo" e un "piano di salvataggio dei naufraghi".