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ITALIA

Stralciata la norma che prevedeva una stretta

Il consiglio dei ministri approva il decreto su NCC. Protesta dei tassisti: scioperi a Roma e Milano

Dopo le proteste riprende il servizio, ma le categorie di tassisti e Ncc restano sul peide di guerra. "La parola di Salvini e Di Maio vale zero". Gli Ncc: "Decreto devastante, ricorreremo al Presidente della Repubblica". Salvini: "Il decreto prevede che tutti possano lavorare e che si metta finalmente ordine in un settore caotico"

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Il maxiemendamento passato ieri all'ora di pranzo aveva scontentato tutti, tassisti e noleggiatori, che da giorni avevano dato vita a un braccio di ferro col governo per rivendicare ciascuno i propri diritti. Poi con lo stralcio della norma sugli Ncc che avevano promesso di "fare come i gilet gialli", lo scontento è stato soprattutto dei tassisti che ieri in serata hanno bloccato il servizio a Roma, alla stazione Termini e all'aeroporto di Fiumicino, tuonando: "la parola di Salvini e Di Maio vale zero". E oggi hanno incrociato le braccia per alcune ore anche a Milano, lasciando fermi i loro taxi. Dopo le proteste è però ripreso il servizio. E le auto bianche di Roma e Milano sono tornate al lavoro. 

La norma
Il consiglio dei ministri ha approvato in nottata un "Decreto-legge recante disposizioni urgenti in materia di autoservizi pubblici non di linea. Il decreto-legge introduce una nuova regolamentazione della disciplina del servizio di noleggio con conducente". Il testo ricalca in gran parte quello inizialmente incluso nel maxiemendamento alla manovra, poi stralciato per problemi di coperture. Si prevede che gli Ncc possano operare in ambito provinciale ma senza dover tornare sempre in rimessa. La deroga è prevista se nel 'fogliodi servizio' già sono indicate "più prenotazioni oltre la prima". Prevista in aggiunta anche una deroga per 2 anni per chi abbia contratti con società di altri territori, stipulati fino a"15 giorni" prima dell'entrata in vigore del decreto. Per le sanzioni si prevede invece una moratoria di 90 giorni sempre dall'entrata in vigore del decreto.   Previsto anche lo stop al rilascio di nuove autorizzazioni fino alla piena operatività di un nuovo "archivio informatico pubblico nazionale" che registrerà tutte le licenze anche dei taxi. Dopo lo stralcio, Vasco Errani di Leu si è mostrato critico: "Che si tolga il comma sugli Ncc è un fatto politico, non di copertura e per questo non è dentro il regolamento, vi prego di pensarci. E' un vulnus". Sulla stessa linea Antonio Misiani capogruppo Pd in commissione: "E' una scelta politica".

Ncc insoddisfatti
"Quello approvato questa notte è un decreto devastante che non permetterà alle imprese di noleggio con conducente di poter svolgere il proprio lavoro anche prima del 31 dicembre. Adesso l'ultima possibilità che è rimasta è il presidente della Repubblica, l'unico che può salvare una categoria di 80000 imprese".  Lo afferma Giulio Aloisi di Anitrav (Ncc).   "Chiediamo inoltre le dimissioni del ministro Toninelli per le dichiarazioni avventate fatte ieri totalmente schierate conla categoria dei tassisti. Non accettiamo che un ministro della Repubblica possa favorire in questo modo una categoria contro un'altra. Le associazioni si stanno organizzando per riunirsi e per capire come affrontare questo ennesimo incubo"

Fermi i taxi
"Ci sentiamo traditi dal governo", hanno dichiarato i tassisti. In serata la prima risposta è stato il blocco del servizio a Termini e Fiumicino ed anche a Milano alla stazione Centrale e all'aeroporto di Linate. "La responsabilità dei disagi è solo di natura politica" ha dichiarato Alessandro Atzeni di Fit Cisl.  In serata il ministro Danilo Toninelli ha mandato un messaggio ai tassisti: "La norma che il vice-ministro Rixi aveva concordato con voi e con gli Ncc e che è uscita dalla manovra, verrà inserita in un apposito decreto che verrà varato stasera. Non ci rimangiamo la parola. Il Governo vuole combattere l'abusivismo. Alla riforma d'urgenza - ha concluso - seguirà una riforma organica del trasporto pubblico non di linea".

Attaccano le sigle Tam, Satam, Unione artigiani, Unica Taxi Lombardia, Uritaxi e Taxi blu: "Il governo, con la decisione di modificare l’emendamento presentatoci il 18 dicembre scorso e confermato fino a questa mattina, con un colpo di mano ha scelto di stare dalla parte dell’illegalità e delle multinazionali. Con questa decisione il governo ha scelto di interrompere ogni rapporto con la rappresentanza sindacale e di consegnare la categoria alla piazza".

Salvini: decreto mette finalmente ordine
Il vicepremier leghista Matteo Salvini ai microfoni di Rainews24 commenta il decreto e dice: "Prevede che tutti possano lavorare e che si metta finalmente ordine in un settore caotico".