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MONDO

Città del Vaticano

Il presidente francese Hollande da Papa Francesco dopo l'uccisione di padre Hamel

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Foto archivio
Il presidente francese François Hollande è venuto a Roma per incontrare  in forma privata Papa Francesco e ricordare l'anziano padre Jacques Hamel, ucciso il 26 luglio mentre officiava messa nella parrocchia di Saint-Etienne-du-Rouvray, in Normandia da due giovani terroristi francesi di origini maghrebine.

E' durata un'ora e tre quarti la permanenza del Presidente francese Francois Hollande in Vaticano, comunica una nota della Sala Stampa della Sata Sede.  In questo tempo ha avuto due colloqui, il primo con il Papa e il secondo con il segretario di Stato Pietro Parolin, al termine dei quali non è stato rilasciato nessun commento da Oltretevere sui temi affrontati. Il Santo Padre Francesco ha ricevuto il Presidente Hollande nel suo studio presso l'Aula Paolo VI per il colloquio privato, alla presenza di un interprete. Il colloquio è durato circa 40 minuti. 

Al termine, continua la nota vaticana, "nell'Auletta attigua, ha avuto luogo la presentazione del Seguito e lo scambio dei doni. Il Seguito era composto da Bernard Cazeneuve, Ministro degli Interni; Philippe Zeller, Ambasciatore presso la Santa Sede; Jacques Audibert, Consigliere Diplomatico; Fre'de'ric Billet, Capo del Protocollo".

Il Presidente Hollande ha donato al Papa una porcellana di Se'vres, con lo stemma della Francia. Il Santo Padre a sua volta ha donato al Presidente francese una scultura in bronzo tonda - opera dell'artista Daniela Fusco - che intende rappresentare in modo visibile la profezia di Isaia: "il deserto diverrà un giardino". Il ramo secco e spinoso che si copre di foglie e di frutti rappresenta il passaggio dall'egoismo alla collaborazione, dalla guerra alla pace. Il Papa ha fatto dono al Presidente Hollande anche di una copia dell'Enciclica Laudato sì e delle Esortazioni Apostoliche Amoris laetitia ed Evangelii gaudium.

Dopo l'udienza con il Santo Padre, il presidente Hollande ha avuto un colloquio con il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, alla Prima Loggia del Palazzo Apostolico. "All'incontro - conclude la nota - hanno partecipato anche il Segretario per i Rapporti con gli Stati, Arcivescovo Paul R. Gallagher e il Ministro degli Interni di Francia Bernard Cazeneuve, con il Consigliere Diplomatico Jacques Audibert. Il corteo presidenziale ha lasciato il Vaticano verso le 18,30".

Hollande, prima di recarsi in Vaticano per l'udienza con il Papa, era andato nella chiesa di San Luigi dei Francesi, nel centro di Roma, per rendere omaggio alle vittime del terrore. Fuori dalla portata degli obiettivi di fotografi e teleoperatori, Hollande, in quella che è la chiesa nazionale dei francesi in Italia, ha sostato in silenzio nella cappella dedicata alle vittime del terrorismo. 

"Quando viene ucciso un religioso viene profanata la Repubblica" di Francia, ha detto il presidente Francois Hollande, prima di incontrare Papa Francesco. Il capo dell'Eliseo ha aggiunto che "i cattolici francesi sono estenuati per gli attentati" che hanno sconvolto la nazione d'Oltralpe, specie quello contro padre Jacques Hamel, sgozzato mentre diceva messa in Normandia.  "La Repubblica - ha detto Hollande - deve tutelare la libertà di credere o non credere, coloro che vivono in Francia devono poter praticare la propria religione. Il messaggio della laicità francese non è un messaggio che divide bensì che unisce". ​Ma sulla vicenda del cosiddetto burkini, l'indumento femminile islamico da spiaggia che copre interamente il corpo femminile, e che sta dividendo l'opinione pubblica, il presidente preferisce non esprimersi. Dopo l'attentato al sacerdote Hollande aveva telefonato al Papa per esprimergli la sua vicinanza, assicurare che "quando un prete è attaccato, tutta la Francia è colpita" e precisare che "sarà fatto tutto il possibile per proteggere le nostre chiese e i nostri luoghi di culto". Francesco, durante il volo verso la Polonia, lo aveva ringraziato "in modo speciale" per averlo contattato "come un fratello".   "Nessuno screzio con il Vaticano" "Non c'è stato nessuno screzio con il Vaticano", circa l'ambasciatore che avrebbe dovuto rappresentare la Francia alla Santa Sede, ha precisato il presidente Francois Hollande, prima di incontrare Papa Francesco. Il Vaticano si era rifiutato di accreditare un diplomatico apertamente omosessuale, voluto dall'Eliseo. Dopo diversi mesi di stallo, Parigi alla fine ha desistito e ha preferito ripiegare su un altro rappresentante. L'incontro del 24 gennaio 2014 Papa Francesco aveva già ricevuto Hollande il 24 gennaio 2014. Nel corso dei colloqui - riferiva un comunicato della Sala Stampa vaticana - era stato rilevato "il contributo della religione al bene comune" ed era stato ribadito "il reciproco impegno a mantenere un dialogo regolare tra lo Stato e la Chiesa cattolica e a collaborare costruttivamente nelle questioni di interesse comune. Nel contesto della difesa e della promozione della dignità della persona umana", si erano passati in rassegna "alcuni argomenti di attualità, quali la famiglia, la bioetica, il rispetto delle comunità religiose e la tutela dei luoghi di culto". La conversazione era poi proseguita su temi di carattere internazionale, "quali la povertà e lo sviluppo, le migrazioni e l`ambiente". Ci si era soffermati, in particolare, sui conflitti in Medio Oriente e in alcune regioni dell'Africa, auspicando che, "nei diversi Paesi interessati, la pacifica convivenza sociale possa essere ristabilita attraverso il dialogo e la partecipazione di tutte le componenti della società, nel rispetto dei diritti di tutti, specialmente delle minoranze etniche e religiose". A questo proposito, ricorda la Radio vaticana, in una conferenza stampa Hollande aveva sottolineato che "la Francia è mobilitata, perché i cristiani rimangano là dove sono sempre vissuti per secoli e perché non prendano la strada dell`esilio. I cristiani d'Oriente devono essere ovunque sostenuti e protetti".