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ECONOMIA

Il rallentamento annunciato dal Fondo Monetario pesa sui mercati

Dopo l’apertura in ribasso le Borse tornano in linea di galleggiamento

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di Alberto Barbagallo
Le Borse europee patiscono le previsioni del Fondo Monetario Internazionale, che ha ridimensionato le attese di crescita economica sia nel vecchio continente, sia in Giappone, sia nei paesi emergenti. Intanto la Bundesbank conferma la propria opposizione all’acquisto di titoli di stato da parte della Bce. Fin dall’avvio di seduta andava peggio degli altri il mercato di Francoforte, su cui pesa anche il rallentamento della produzione industriale, scesa del 4% nello scorso agosto; poi l’indice azionario tedesco Dax ha ridotto le perdite intorno a -0,30%, mentre le altre Borse si sono riportate in linea di galleggiamento, poco sopra la parità.
 
Anche Milano, partita in calo dello 0,20% e arrivata a perdere anche più di mezzo punto percentuale, è poi risalita: Ftse Mib +0,11% con il progresso di oltre un punto percentuale per Buzzi Unicem e lieve rialzo di Telecom Italia, sull’attesa che la Vivendi di Vincent Bolloré acquisisca una partecipazione superiore all’8,5% del capitale dell’ex-monopolista dei telefoni italiani.
 
Sul mercato valutario si conferma la forza del Dollaro, contro cui l’Euro oscilla poco sopra quota 1,26. Fra le materie prime continua il calo delle quotazioni del petrolio, anche qui in risposta alle previsioni di minor crescita economica globale, formulate dal Fondo Monetario.
 
Infine lo spread fra i rendimenti effettivi dei Btp italiani decennali e dei Bund tedeschi è risalito a 146 punti base, con il rendimento dei Btp al 2,35%.
(ore 9,40)