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ECONOMIA

La crisi

Ilva: i senatori M5S aprono allo scudo penale a tempo, "ma ArcelorMittal torni a trattare"

Emerge dalla riunione dei senatori pentastellati di ieri sera. Intanto, la commissione Bilancio della Camera ha dichiarato inammissibili per estraneità di materia gli emendamenti che chiedono di ripristinare lo scudo penale presentati da Italia Viva e Forza Italia

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Delega al ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli di portare avanti insieme al premier Giuseppe Conte la trattativa con Arcelor Mittal, con il mandato di cercare di evitare la reintroduzione di una tutela legale. Ma qualora il gigante franco-indiano dovesse tornare a sedersi al tavolo si potrà valutare eventualmente la possibilità di uno scudo penale a tempo a patto che ci sia un ampio piano di risanamento ambientale. E' questo in sintesi, riferiscono fonti parlamentari M5s, la tesi prevalsa ieri sera durante una riunione del gruppo al Senato durata tre ore con il responsabile del Mise Patuanelli.     

Patuanelli ha spiegato che si farà di tutto affinché Arcelor Mittal non receda il contratto e rispetti gli impegni. Ma per dare maggiori margini di trattativa ci sarebbe stata quindi un'apertura da parte di molti senatori affinché nella controproposta che il governo ha fatto ad Arcelor Mittal si sia anche il tema dello scudo. Contrari a questa prospettiva alcuni senatori come Giarrusso ("Non possiamo permettere che l'Italia venga trattata come una colonia") e l'ex ministro Lezzi che ha proposto di affidarsi a Jindal oppure ad una soluzione che possa mettere insieme Cdp e una cordata di imprenditori italiani.

I senatori hanno comunque sottoscritto un documento nel quale si è concordato che non ci dovrà essere alcuna fiducia qualora si arrivasse a votare la reintroduzione dello scudo penale e che comunque il tema dovrà eventualmente essere oggetto della discussione di un'ulteriore assemblea.   

Sulla questione ex Ilva si è parlato anche durante la riunione dei parlamentari di ieri, con Di Maio che ha spiegato che al momento occorre aspettare e prendere tempo, costringendo comunque Arcelor Mittal a restare. Molti deputati, spiegano fonti parlamentari, hanno sottolineato che in ogni caso serve una gestione collegiale e occorre muoversi all'interno del governo per cercare una soluzione comune.

"Stiamo valutando qualsiasi cosa" ha detto Patuanelli, rispondendo ai cronisti che gli chiedevano, a margine del question time alla Camera, se il governo stia valutando altri partner per salvare l'ex Ilva oltre Arcelor Mittal. Nel corso del question time, inoltre, il ministro ha precisato che ad Arcelor Mittal non si applica il Decreto dignità perché "non è una delocalizzazione, non è proprietaria ma fa restituzione a una società che è proprietaria con revisione del contratto di affitto". La 'tagliola' del decreto Dignità ha una forza deterrente verso l'erogazione degli incentivi alle imprese che delocalizzano extra Ue e che, nel caso, devono restituirli con una sanzione dal doppio al quadruplo.

Nella confusione che ruota attorno alla vicenda, stamane Di Maio ha affermato che non crede che "si arriverà al voto sullo scudo penale per Arcelor Mittal" in Parlamento. "Non ha senso reintrodurlo- ha affermato in una intervista a Radio24-, perché ci hanno detto che comunque ci sarebbero 5000 esuberi". Il leader pentastellato ha annunciato: "Impugneremo il recesso dall'ex Ilva presentato da ArcelorMittal".

E in serata interviene il capogruppo M5S in Senato, Gianluca Perilli che smentisce "alcune ricostruzioni giornalistiche sull'assemblea dei senatori del M5s. In quell'occasione il gruppo ha confermato piena fiducia all'operato del ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, presente ieri in Senato. Inoltre, come gruppo dei senatori M5s, abbiamo dato allo stesso titolare del Mise mandato pieno per continuare la trattativa con Arcelor Mittal e per richiamare il gruppo siderurgico al pieno rispetto degli impegni sottoscritti un anno fa per Taranto. Al contrario da quanto riportato da alcune testate, non c'è stato però alcun documento ufficiale firmato. Né si è fatto alcun riferimento a forme di scudo penale a tempo".

La commissione Bilancio della Camera ha intanto dichiarato inammissibili per estraneità di materia gli emendamenti presentati stamattina da Italia Viva e Forza Italia, che chiedevano di ripristinare lo scudo penale.

Conte: Cdm rinviato a inizio prossima settimana
Quanto al consiglio dei Ministri previsto domani, il premier Conte ha fatto sapere che è stato rinviato all'inizio della prossima settimana. "Domani era programmato un Consiglio dei ministri. Alcuni ministri, per impegni istituzionali, mi hanno chiesto un differimento. Data l'importanza del Consiglio dei ministri, soprattutto perché ho sollecitato tutti i ministri a raccogliere i progetti e portarli in Consiglio, è stato chiesto un differimento: l'ho accordato volentieri all'inizio della settimana prossima" ha annunciato Conte, parlando con i giornalisti al termine dell'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università di Camerino. "E' chiaro - ha aggiunto - che non si tratta di varare il cantiere Italia (lapsus, Taranto, ndr) in due giorni. E' un cantiere che adesso si apre, se differiamo il Consiglio dei ministri di qualche giorno non cambia assolutamente nulla". "Per me l'emergenza non è l'ex Ilva, io parlo - ha sottolineato fra le altre cose Conte - di cantiere Taranto, nel quale c'è un capitolo importante che è lo stabilimento ex Ilva. Come sapete adesso c'è la vertenza con Arcelor Mittal, saremo durissimi sotto il profilo della battaglia sul giudiziario. Stiamo adesso valutando, dal punto di vista produttivo che prospettive reali e concrete ci sono. Vogliamo che questa sia l'occasione per il piano di risanamento ambientale forse più cospicuo ed efficiente che ci sia mai stato in Italia. Tutta l'Italia deve dimostrare cosa è capace di fare, sono fiducioso che il sistema Italia sarà all'altezza", ha detto ancora il capo del Governo.

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