Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Ilva-Patuanelli-ArcelorMittal-non-ha-rispettato-il-piano-industriale-89254154-2094-4a35-9280-b291adbe283e.html | rainews/live/ | true
ECONOMIA

Conferenza stampa del ministro dello Sviluppo economico

Ilva, Patuanelli: "Il diritto di recesso non esiste". E conferma il 'no' M5S allo scudo

"E' un elemento contrattuale, è un dato certo" afferma il ministro, che precisa: il piano prevedeva 6 milioni di tonnellate di acciaio e non quattro. "Il no allo scudo penale non lo rendeva irrealizzabile" aggiunge, "forse abbiamo dato un alibi, ma Mittal voleva andarsene"

Condividi

"L'evidenza" è che ArcelorMittal "non ha rispettato il piano industriale presentato", che prevedeva 6 milioni di tonnellate di acciaio e non quattro. Così il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, in conferenza stampa sulla vicenda Ilva.

"Questo è un dato certo", ha ricordato Patuanelli, sottolineando che ArcelorMittal "ha partecipato a un bando europeo soggetto a diverse offerte pervenute, in questo caso due", che sono state valutate nella loro "offerta vincolante" sulla base di quattro elementi: prezzo, fonti di finanziamento, piano industriale e piano ambientale. "Il rispetto del piano industriale è elemento contrattuale", ha rimarcato.

"Riteniamo che anche per una questione ambientale sia necessaria la continuità produttiva, perché senza produzione non c'è piano ambientale. Ed è evidente che, eventualmente, i commissari torneranno a gestire l'impianto" ha continuato Patuanelli. "Dobbiamo garantire questo percorso: io non credo che arriveremo a questo perché non ci sono i presupposti, ma se dovesse esserci il recesso, la struttura commissariale dovrà garantirlo. La nostra posizione è che Mittal deve tornare a garantire l'attuazione del piano industriale".

Lo scudo penale
"L'articolo 27.5 dell'accordo parla di modifiche al Dpcm e di modifiche al piano ambientale che rendano impossibile l'applicazione di un piano industriale, che non è certamente il caso in questione" ha precisato il ministro. "Possiamo discutere se abbiamo dato un alibi o no, ma non è pensabile per chi è in buona fede che da un giorno all'altro una società, con decisione presa evidentemente ben prima del 4 novembre, abbia deciso di andarsene perché noi abbiamo tolto lo scudo".

Smentita l'ipotesi 'scudo a tempo'. "Per M5S Senato è no"
"Scudo a tempo? E' recentissima la nota di smentita del capogruppo M5s al Senato" ha risposto il ministro, facendo riferimento a indiscrezioni di stampa, in base alle quali ieri sarebbe stato raggiunto un accordo in casa M5S sulla possibilità di uno scudo penale a tempo, a patto che Mittal torni a trattare. "L'assemblea dei senatori del movimento ha ribadito il no alla scudo penale, la stessa posizione assunta al momento della conversione del decreto Crescita. Garantire la disponibilità a discuterne non facendone una questione di tenuta del governo è una disponibilità a parlarne, non a dire 'facciamo questo o facciamo quello'".

Mittal torni sui suoi passi, altrimenti battaglia legale del secolo
Patuanelli auspica che  ArcelorMittal torni sui suoi passi. Se così non fosse "sarebbe la battaglia legale del secolo e speriamo in un barlume di saggezza che porti ArcelorMittal a più miti consigli. E' il primo gruppo al mondo, probabilmente, della siderurgia - ha aggiunto il ministro - e non credo faccia bene anche a Mittal quello che sta facendo in questo paese".

Non c'è diritto di recesso
Non c'è un diritto di recesso come sostiene ArcelorMittal. E' una convinzione profonda del Governo, ha infine ribadito Patuanelli.

Il futuro dell'Ilva, ecco i possibili scenari