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ITALIA

La vicenda

Ilva, violazione sigilli Altoforno 2: denunciati 19 operai

Si tratta di 16 dipendenti dell'azienda e di 3 della ditta d'appalto Semat. Braccio di ferro tra l'azienda e la Procura che indaga sulla morte di un operaio, dopo il decreto del governo secondo cui gli stabilimenti di importanza strategica nazionale possono proseguire la produzione anche a fronte di un sequestro della magistratura, purché presentino entro un mese un piano di lavori per mettere in sicurezza l’impianto  

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Ilva (LaPresse)
Sedici dipendenti dell'Ilva e tre della ditta d'appalto Semat sono stati denunciati dai carabinieri per violazione di sigilli a conclusione dei controlli effettuati oggi dai militari nell'area dell'Altoforno2, sottoposto a sequestro senza facoltà d'uso dalla Procura nell'ambito delle indagini sull'incidente costato la vita al 35enne Alessandro Morricella, ma ancora in marcia grazie a un decreto del governo. È stata la stessa azienda a comunicarlo ai sindacati.

Non sono ancora chiare le motivazioni che hanno spinto i militari a procedere alla
contestazione della violazione di sigilli a tutti i 19 operai trovati oggi in servizio al primo turno. Nei giorni scorsi il gip Martino Rosati ha sollevato questione di legittimità costituzionale in relazione al decreto governativo che ha sospeso gli effetti del sequestro dell'Afo2, rinviando gli atti alla Consulta. Contestualmente era stata respinta la facoltà d'uso dell'impianto, ma il giudizio dovrebbe essere comunque sospeso fino alla pronuncia della Corte costituzionale.

Dopo i controlli e le denunce dei carabinieri, i sindacati hanno incontrato l'azienda per chiedere informazioni su quanto accaduto. La dirigenza, secondo le Rsu (Rappresentanze sindacali unitarie), ha fatto presente che la linea aziendale è quella di attenersi al decreto legge ma che interesserà la prefettura per far definitiva chiarezza. Secondo Fim, Fiom e Uilm, peraltro, il numero di denunciati potrebbe anche aumentare se gli investigatori dovessero comprendere anche gli operai degli altri turni.

"#Ilva, carabinieri irrompono in azienda e identificano operai al lavoro in Afo 2 per non aver ottemperato spegnimento come se dipende da loro". E' quanto scrive in un messaggio su Twitter Marco Bentivogli, segretario nazionale della Fim Cisl riferendo del 'blitz' dei militari, che hanno ascoltato i lavoratori dell'impianto. I carabinieri di Taranto, in merito alle voci che si erano diffuse subito dopo il messaggio di Bentivogli, precisano all'Ansa che "non c'è alcun provvedimento nuovo della magistratura, che l'impianto è già sotto sequestro e non si sta procedendo allo spegnimento".

"La sicurezza dei lavoratori - aggiunge Bentivogli nel suo messaggio - è sempre più a rischio in Ilva di Taranto. Nei diversi contenziosi vogliamo garanzie altrimenti la fermiamo noi la fabbrica".