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MONDO

Il Consiglio europeo

Immigrazione. Vertice a Bruxelles, la Grecia ancora sul tavolo

Al vertice europeo prepotentemente in primo piano la Grecia. Ne ha fatto le spese il tema dell'immigrazione che, da primo argomento in programma, è slittato in serata. "Se non siete d'accordo su 40mila (migranti, ndr) non siete degni di chiamarvi Europa", avrebbe detto il premier Matteo Renzi ai leader riuniti al Consiglio. Mogherini: senza ripartizione Ue perde credibilità

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(Foto ansa archivio)
La crisi della Grecia ha fatto irruzione al Consiglio europeo, dove il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem - anche se la questione non era ufficialmente in agenda - è stato ospitato per una dettagliata relazione sulla situazione di Atene.

La minaccia default
E così il tavolo intorno al quale si incontrano i capi di Stato e di governo - che devono affrontare il tema attualissimo dell'immigrazione - si è concentrato anche sui negoziati tra le istituzioni dell'Ue e la Grecia. Ancora un nulla di fatto sul tema, anche se incombe la scadenza del 30, quando dovrebbe esserci un nuovo pagamento da 1,6 miliardi di euro al Fondo monetario e in mancanza di un accordo scatterà il default. 

"Scontro violento sui 40 mila migranti"
Sull'immigrazione l'ipotesi alla quale si lavora è quella di fissare il numero di 40mila migranti da ricollocare tra i Paesi europei, ma senza definire subito quanti in ciascun Paese, rinviando questa decisione di dettaglio a luglio.

Se l'Europa non riesce a redistribuire 60 mila migranti (i 40 mila richiedenti asilo già giunti in Italia e Grecia e i 20 mila ospitati nei campi profughi nei paesi terzi), vuol dire che "non siamo la grande Europa che può andare a negoziare in giro per il mondo". Lo ha detto durante la discussione dei capi di Stato e di governo Ue sulla questione immigrazione, il capo della diplomazia europea Federica Mogherini. "Appoggiate tutti con entusiasmo a nostra strategia esterna sull'immigrazione - ha detto - ma senza decisioni sulla solidarietà interna la nostra credibilità esterna crolla".

"Se non siete d'accordo su 40mila non siete degni di chiamarvi Europa", avrebbe detto anche il premier Matteo Renzi ai leader riuniti al Consiglio europeo, secondo quanto riferiscono fonti del vertice. Uno scontro definito da uno dei presenti "violento", ai quali Renzi avrebbe detto: "Se questa è la vostra idea di Europa, tenetevela. O c'è solidarietà, o non fateci perdere tempo".

"Contenere l'immigrazione illegale"
Il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk è molto favorevole: "Contenere la immigrazione illegale dovrebbe essere la nostra priorità. Mi aspetto un messaggio forte dal Consiglio europeo per rendere possibile un progresso sulla rilocazione", ha affermato.

"Oggi non c'è alcun consenso fra gli Stati membri sulle quote obbligatorie per i migranti. - ha anche detto - Ma al tempo stesso lo schema volontario non può essere una scusa per non fare niente".

D'accordo anche Schulz, secondo il quale "non possiamo risolvere il problema con soluzioni di breve periodo" e "non lo risolveremo solo parlando di Schengen", ma occorre "allocare più risorse".

Le perplessità
Regno Unito, Irlanda e Danimarca però hanno gia da tempo annunciato l'intenzione di ricorrere all'opt-out, la clausola di esenzione che permette agli Stati membri di sottrarsi ad un particolare settore della cooperazione comunitaria per evitare di bloccare tutti gli altri. Resta da vedere se si riusciranno a convincere i Paesi che fanno maggiore resistenza, come Repubblica Ceca e Slovacchia, col premier di quest'ultima, Robert Fico, che minaccia anche un referendum popolare nazionale sulla questione.