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MONDO

Al largo della Libia

Immigrazione, spari su un gommone."Abbordati da miliziani libici: un morto". Ma corpo non si trova

La Guardia costiera nega che siano stati suoi uomini ad aprire il fuoco. Intanto la Ue è vicina ad un accordo sulla redistribuzione dei migranti. Via libera a nuova missione nel Mediterraneo. Continuano gli sbarchi: a Taranto 918 migranti da una nave militare britannica. Arrivati a Salerno altri 522 su una nave tedesca

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Non sono ancora chiare le dinamiche dell'incidente avvenuto davanti alle coste della Libia. Un barcone diretto verso l'Italia con circa 120 persone a bordo sarebbe stato colpito da spari. Un migrante sarebbe rimasto ferito e ci sarebbe - stando ai racconti di quest'ultimo - anche un morto. Ma il corpo non si trova. "Dei miliziani libici avrebbero abbordato con una motovedetta il gommone per derubarci, quando ci siamo ribellati hanno sparato: io sono rimasto ferito e un altro migrante è morto" racconta la vittima, il 32enne del Gambia ricoverato per una ferita al polpaccio ad Agrigento. 

Per il momento però la procura di Agrigento ha aperto un fascicolo ipotizzando soltanto il reato di tentativo di omicidio perché manca il riscontro obiettivo sull'omicidio. La Guardia costiera libica comunque nega che possano essere stati suoi uomini a sparare contro il gommone.

Libia: "Ue deve cordinarsi con noi"
Mentre a Bruxelles si fanno più vicini gli accordi sulla distribuzione dei migranti e si vara una nuova missione navale, Tripoli avverte: "L'Ue deve coordinarsi con la Libia, perché colpire i barconi in acque libiche sarebbe una "flagrante violazione della sovranità". Il numero due dell'Autorità anti-immigrazione della Libia, Mohamed Abu Breida, ha detto che i paesi europei devono cercare di promuovere progetti economici nei paesi di origine dei flussi migratori per fornire lavoro alle popolazioni locali, ha affermato il vicecapo dell'Authority anti-migranti. La maggior parte dei clandestini che transitano nel paese, ha ricordato Breida, provengono da Somalia, Eritrea e Etiopia. La Libia ha 20 centri di detenzione per migranti illegali, ha precisato l'ufficiale smentendo informazioni circa maltrattamenti dei detenuti, i quali peraltro vengono assistiti nonostante l'Ue "non offra alla Libia alcun sostegno".

Ue verso accordo su ricollocazione 40mila migranti
Intanto continuano i negoziati per arrivare ad un accordo in Europa. I leader dei 28, secondo quanto si legge in una bozza preparata per il vertice di giovedì e venerdì, sarebbero vicini ad un'intesa per la redistribuzione in due anni di 40 mila persone da Italia e Grecia verso gli altri stati Ue. Quanto ai criteri per tale redistribuzione, questi saranno stabiliti entro la fine di luglio dal consiglio Ue. 

I 28 decideranno questa settimana la creazione di "hotspot" ovvero "strutture e zone di confine strutturate nei paesi in prima linea" per gli arrivi di migranti, "con l'attivo sostegno degli esperti nazionali e dell'Easo, del Frontex e dell'Europol per assicurare la rapida identificazione, registrazione e presa di impronte digitali dei migranti". 

Via libera a missione navale
Intanto è arrivato il primo via libera a missione nel Mediterraneo I ministri degli Esteri dell'Unione europea hanno approvato la prima fase della nuova operazione navale nel Mediterraneo contro le organizzazioni criminali che si occupano del traffico di migranti che cercano di arrivare in Europa. La missione, denominata EUNavfor Med, ha l'obiettivo di attaccare il modello di affari dei responsabili del traffico.

Continuano gli sbarchi in Italia
Sono 914 i migranti sbarcati stamani al molo San Cataldo nel porto di Taranto dalla nave militare britannica "Hms Bulwark" che li ha soccorsi in mare. Si tratta di 698 uomini, 133 donne e 83 minori che dopo le procedure di identificazione saranno trasferiti, tranne alcune decine, in altre province. Altre 522 persone sono arrivate inoltre nel pomeriggio a Salerno a bordo di una nave tedesca. Si tratta soprattutto di persone ripescate in mare provenienti da Siria, Tunisia, Bangladesh.