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ECONOMIA

Crisi

Imprese, CGIA: con meno credito cresce la piaga dell'usura

In Campania il rischio per le piccole e medie imprese di cadere vittime dell'usura è del 50 % superiore rispetto alla media nazionale, mentre in Trentino è circa la metà

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"Con la forte contrazione dei prestiti bancari avvenuta in questi ultimi anni, soprattutto nei confronti delle imprese di piccola dimensione, esiste il pericolo che il fenomeno dell'usura, soprattutto al Sud, assuma dimensioni preoccupanti. Un crimine invisibile che rischia di minare la tenuta finanziaria di moltissime attivita' commerciali ed artigianali". La denuncia è della CGIA di Mestre che segnale che tra la fine di giugno del 2011 e lo stesso periodo del 2015, l'ammontare degli impieghi bancari alle imprese è diminuito di 104,6 miliardi di euro, mentre il numero di estorsioni e di delitti legati all'usura denunciato, dalle forze dell'ordine all'Autorità giudiziaria, è aumentato in misura esponenziale.  Lo studio rileva che se nel 2011 le denunce di usura erano 352, nel 2013 (ultimo dato disponibile) sono salite a 460 (+30,7 per cento); le estorsioni, invece, sono passate da 6.099 a 6.884 (+12,9 per cento).

Fenomeno presente soprattutto al sud
Nell'ultimo indice del rischio di usura, che da oltre 15 anni la Cgia provvede a calcolare, si sottolinea come tale fenomeno abbia assunto dimensioni preoccupanti soprattutto nel Mezzogiorno. Nel 2014, infatti, la Campania, la Calabria, la Sicilia, la Puglia e la Basilicata sono state le realtà dove la "penetrazione" di questa piaga sociale/economica ha raggiunto i picchi maggiori. Nelle aree dove c'è più disoccupazione - ha calcolato la Cgia - alti tassi di interesse, maggiori sofferenze, pochi sportelli bancari e tanti protesti, la situazione è decisamente a rischio.

Spesso le vittime non denunciano l'estorsione
"L'indice del rischio di usura - spiega Paolo Zabeo coordinatore ufficio studi Cgia - è stato calcolato mettendo a confronto alcuni indicatori regionalizzati riferiti prevalentemente al 2014: la disoccupazione, le procedure concorsuali, i protesti, i tassi di interesse applicati, le denunce di estorsione e di usura, il numero di sportelli bancari e il rapporto tra sofferenze ed impieghi registrati negli istituti di credito". "Con le sole denunce effettuate dalle forze di Polizia all'Autorità giudiziaria - conclude Zabeo - non è possibile dimensionare il fenomeno dell'usura: le segnalazioni, purtroppo, sono relativamente poche. Spesso, le vittime di questo crimine si guardano bene dal rivolgersi alle forze dell'ordine; chi cade nella rete degli strozzini è vittima di minacce personali e ai propri familiari, elemento che scoraggia molte persone a chiedere aiuto. Per questo abbiamo incrociato i risultati di ben 8 indicatori per cercare di misurare con maggiore fedeltà questa piaga. Oltre al perdurare della crisi, sono soprattutto le scadenze fiscali e le piccole spese impreviste a spingere molti imprenditori nella morsa degli strozzini".