ECONOMIA
La manovra
In arrivo nuove detrazioni per la casa
Dopo la rivolta dei Comuni il governo corre ai ripari mettendo a punto un nuovo decreto per correggere le detrazioni sulle imposte per la casa. Secondo il ministro Delrio, con il nuovo intervento nella legge di Stabilità si arriverà a 1,3 miliardi di detrazioni

E' in arrivo un nuovo decreto per correggere le detrazioni a favore delle famiglie sulle imposte che riguardano la casa e rispondere alle richieste dei Comuni in rivolta che denunciano un buco nei bilanci 2014 di circa 1,5 miliardi. Il provvedimento interverrebbe, in particolare, sulle detrazioni sulla Tasi, la tassa sui servizi indivisibili, e, come ha annunciato il ministro per gli Affari Regionali, Graziano Delrio, "servirà a dare flessibilità all'aliquota (della Tasi; ndr) per fare le detrazioni alle famiglie". Delrio ha ricordato che nella legge di stabilita' ci sono gia' 500 milioni in dotazione ai Comuni per le detrazioni e con il nuovo intervento si arriverebbe a circa 1,2-1,3 miliardi.
Il braccio di ferro dei sindaci
Nel testo della legge di Stabilità, modificata dalla Commissione Bilancio della Camera. è saltata la possibilità di fissare un tetto all'1 per mille dell'aliquota Tasi sull'abitazione principale che resta quindi al 2,5 per mille, come sulle seconde case. Il braccio di ferro con i sindaci, scatenato dalla blindatura del nuovo sistema di tassazione per gli enti locali con l'apposizione della fiducia alla Camera sul ddl Stabilità e, dall'emendamento sulle sale giochi al dl "salva Roma" approvato ieri al Senato, ha costretto il governo a correre ai ripari riprendendo in mano entrambi i dossier. "Stiamo lavorando per tenere conto del problema, le soluzioni che vanno trovate devono essere condivise dall'intero governo e dall'Anci" ha affermato il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta, interpellato alla Camera.
Un buco di 1 mld e 500 mln
In queste ore si sta lavorando al ministero dell'Economia e a palazzo Chigi per trovare in tutto o in parte le risorse necessarie a coprire quel buco di un miliardo e 500 milioni aperto dal pagamento della seconda rata dell'Imu, spostata in attesa di provvedimenti al 24 gennaio, e dal nuovo sistema fondato sulla Iuc, mentre si valuta la possibilità di ritirare l'emendamento che penalizza i Comuni anti-ludopatia.
Ieri il presidente Letta aveva assicurato a Matteo Renzi un intervento per neutralizzare l'emendamento al dl 'salva Roma', ispirato dal governo e presentato dalla senatrice Chiavaroli (Ncd), che mette a carico dei Comuni il 'mancato gettito' derivante dalle disposizioni per limitare la proliferazione di sale giochi accanto a scuole e centri anziani.
Il braccio di ferro dei sindaci
Nel testo della legge di Stabilità, modificata dalla Commissione Bilancio della Camera. è saltata la possibilità di fissare un tetto all'1 per mille dell'aliquota Tasi sull'abitazione principale che resta quindi al 2,5 per mille, come sulle seconde case. Il braccio di ferro con i sindaci, scatenato dalla blindatura del nuovo sistema di tassazione per gli enti locali con l'apposizione della fiducia alla Camera sul ddl Stabilità e, dall'emendamento sulle sale giochi al dl "salva Roma" approvato ieri al Senato, ha costretto il governo a correre ai ripari riprendendo in mano entrambi i dossier. "Stiamo lavorando per tenere conto del problema, le soluzioni che vanno trovate devono essere condivise dall'intero governo e dall'Anci" ha affermato il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta, interpellato alla Camera.
Un buco di 1 mld e 500 mln
In queste ore si sta lavorando al ministero dell'Economia e a palazzo Chigi per trovare in tutto o in parte le risorse necessarie a coprire quel buco di un miliardo e 500 milioni aperto dal pagamento della seconda rata dell'Imu, spostata in attesa di provvedimenti al 24 gennaio, e dal nuovo sistema fondato sulla Iuc, mentre si valuta la possibilità di ritirare l'emendamento che penalizza i Comuni anti-ludopatia.
Ieri il presidente Letta aveva assicurato a Matteo Renzi un intervento per neutralizzare l'emendamento al dl 'salva Roma', ispirato dal governo e presentato dalla senatrice Chiavaroli (Ncd), che mette a carico dei Comuni il 'mancato gettito' derivante dalle disposizioni per limitare la proliferazione di sale giochi accanto a scuole e centri anziani.