Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Inail-bilancio-contagi-covid19-coronavirus-dopo-lockdown-97dc03ba-d463-4ad6-ab80-20e473dc974a.html | rainews/live/ | true
Coronavirus

Il report nazionale

​Inail: +3.600 contagi Covid sul lavoro dopo il lockdown

71% donne, età media 47 anni. Tra le professioni, 84% infermieri. 72% denunce nel settore sanità, 9% Pa, 4% vigilanza e call center

Condividi

Alla data del 31 maggio sono stati registrati circa 3.600 casi di contagi da Covid in più, sul lavoro, rispetto al monitoraggio precedente del 15 maggio. E' quanto emerge dal quarto report nazionale sulle infezioni di origine professionale denunciate all'Inail. L'analisi per professione evidenzia la categoria dei tecnici della salute come quella più coinvolta da contagi, con circa l'84% relativa a infermieri. Il 71,7% dei contagiati sono donne e il 28,3%uomini. L'età media dei lavoratori che hanno contratto il virus è di 47 anni per entrambi i sessi.

I contagi sul lavoro, dall'inizio dell'emergenza sanitaria, sono 47mila. Rispetto alle attività produttive coinvolte dalla pandemia, il settore della sanità e assistenza sociale (ospedali, case di cura e di riposo, istituti, cliniche e policlinici universitari, residenze per anziani e disabili) registra il 72,5% delle denunce, seguito dall'amministrazione pubblica (attività degli organismi preposti alla sanità e amministratori regionali, provinciali e comunali) con il 9,1%; dal noleggio e servizi di supporto (servizi di vigilanza, di pulizia, call center) con il 4,2%; dal settore manifatturiero (addetti alla lavorazione di prodotti chimici, farmaceutici, stampa, industria alimentare) e dalle attività dei servizi di alloggio e di ristorazione, entrambi con il 2,6%.

Bergamo prima per decessi da contagio Covid sul lavoro
L'82% dei decessi per Covid conseguenti a contagi sul lavoro ha interessato gli uomini, il 17,3% sono donne. L'età media dei deceduti è 59 anni, ma il 9,1% riguarda la fascia 35-49 anni. Gli stranieri sono il 10,1%, gli italiani l'89,9%. L'analisi territoriale evidenzia una distribuzione dei decessi del 58,7% nel NordOvest (Lombardia 45,2%), del 12,0% nel Nord-Est (Emilia Romagna 6,7%), dell'13,0% nel Centro (Marche 4,8%), del 14,4% al Sud (Campania 7,2%) e dell'1,9% nelle Isole (Sicilia 1,9%)

I decessi in tutto sono 208, con il primato negativo nella provincia di Bergamo. Sulle 208 denunce di infortunio con esito mortale a seguito di Covid pervenute all'Inail, il 40% riguarda i deceduti a marzo e il 56% ad aprile. Rispetto al monitoraggio alla data del 15 maggio i decessi sono 37 in più, di questi 8 sono decessi avvenuti nel mese di maggio, il resto sono ascrivibili ad eventi di marzo e aprile. Il settore della sanità e assistenza sociale registra il 29,5% dei decessi, seguito dal commercio con l'11,6% dei casi.