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ITALIA

Situazione in miglioramento in Sicilia

Incendi, in un mese Italia brucia come in tutto il 2016. Due morti in Calabria, evacuati 3 campeggi

Dal Vesuvio ancora si alzano grosse nubi di fumo sviluppatesi dagli incendi che stanno distruggendo centinaia di ettari di terreno e pinete

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Si aggrava l'emergenza incendi. In un solo mese, da metà giugno, in Italia è andato in fumo tutto quel che è bruciato nell'intero 2016, secondo i dati di Legambiente: 26.024 ettari di superfici boschive, pari al 93,8% della superficie totale bruciata nell'intero anno scorso. Le regioni più colpite sono la Sicilia con 13.052 ettari, la Calabria con 5.826 e la Campania con 2.461. In Calabria anche due anziani morti carbonizzati mentre cercavano di spegnere roghi divampati nel proprio terreno. Evacuati tre campeggi vicino Matera, alcune centinaia le persone costrette a scappare.

Situazione in miglioramento in Sicilia
Èin parte rientrata l'emergenza incendi in Sicilia. Sono due i fronti di fuoco attivi, stamane, nell'Isola. Nel palermitano, a Torretta, i vigili del fuoco e gli uomini della forestale sono impegnati a domare un incendio che e' divampato nella zona di Costa Vuturo. Un canadair e' stato chiamato per spegnere il fuoco nell'area montana. Nel catanese, ad Adrano, nel cuore del parco dell'Etna, è attivo un vasto fronte. Il rogo è attivo da ieri mattina a circa 1200 metri di quota, in contrada Salto del cavallo, lungo la strada che conduce a Monte Intraleo. L'incendio e' molto vasto e gli uomini della forestale hanno richiesto l'intervento di due mezzi aerei.

Fuoco a Torretta
In azione Vigili del fuoco e operai   forestali a Torretta, nel palermitano, dove nella notte è scoppiato un  incendio di vaste proporzioni. E' atteso anche l'arrivo del Canadair.




Vesuvio, a San Giuseppe Vesuviano estinte fiamme
È stato estinto, nella serata di ieri, l'incendio sviluppatosi nel territorio di San Giuseppe Vesuviano (Napoli) a seguito della attività di spegnimento eseguite dai Canadair, con il supporto di elicotteri per gli interventi mirati e di tutte le forze impegnate nelle operazioni. Ne dà notizia il Centro Operativo Comunale di Protezione Civile, che monitora in maniera costante le criticita' in corso. I danni sono ridotti - informa una nota del Comune - mentre persiste, al confine del territorio comunale, un focolaio circoscritto che non costituisce, allo stato attuale, fonte di pericolo per persone e abitazioni. Anche la qualita' dell'aria sta, gradualmente, normalizzandosi. "Nel corso della giornata verifichero' se esistono i presupposti per la revoca dei provvedimenti adottati con ordinanza urgente", dice il sindaco Vincenzo Catapano. "Sono felice che sia stato domato il focolaio presente nel nostro territorio", conclude. 

Un migliaio le persone evacuate in Gallura
Dalle 6 i mezzi aerei dell'antincendio hanno ripreso a volare sui luoghi colpiti dai roghi che per tutta la giornata di ieri hanno impegnato duramente uomini e mezzi della macchina regionale. Su Budoni stanno intervenendo il super Puma e un elicottero, tra Loculi e Irgoli un Canadair e un elicottero, mentre su Ala' dei Sardi sono impegnati due Canadair e quattro elicotteri regionali, oltre alle squadre a terra. Il vasto incendio, che ha interessato le frazioni di Berruiles, Luddui' e Agrustos, ha portato all'evacuazione di oltre mille persone in gran parte turisti ospiti delle strutture ricettive. Sono stati evacuati gli hotel Costa Caddu e Miriaccheddu, a San Teodoro, un albergo a Budoni e decine di case vacanza. I turisti, con l'aiuto degli uomini della Protezione civile e dei Comuni di Budoni e San Teodoro, sono stati trasferiti in altre strutture ricettive della costa. L'incendio e' ormai in fase di spegnimento.

Ancora fiamme nel Cosentino, notte fuori casa per molti
Anche la giornata di oggi è caratterizzata da molti roghi nel cosentino. Alcuni focolai sono segnalati a Piano Monello di Rende e nella presila, nel territorio di Spezzano della Sila, nella zona di Cone D'Aria, e a Rovito. Ieri sera, fino a tarda ora, incendi hanno interessato l'area di San Pietro in Guarano e anche Castiglione Cosentino. Molte famiglie sono state evacuate, per sicurezza, e altre hanno passato la notte fuori dalle loro abitazioni, per precauzione. Intanto nella Prefettura di Cosenza si sta tenendo una riunione dell'Unita' di crisi istituita per affrontare l'emergenza incendi. 

Spente fiamme a Metaponto, ora la conta dei danni
Dopo oltre dieci ore di lavoro, nella notte è stato definitivamente spento l'incendio di vaste dimensioni che ieri pomeriggio, a Metaponto di Bernalda (Matera), ha reso necessaria l'evacuazione di tre campeggi dove, in totale, erano ospitate circa 700 persone. "Di queste, 164 - ha specificato il sindaco, Domenico Tataranno - hanno trascorso la notte in strutture messe a disposizione dall'amministrazione comunale. Per fortuna, la situazione - ha aggiunto - sta lentamente tornando alla normalità". Le altre persone sgomberate dai tre campeggi hanno invece trovato sistemazione autonomamente o in luoghi segnalati dai proprietari dei campeggi; in pochi hanno abbandonato Metaponto. Ieri nella località balneare del tratto di costa lucana dello Jonio, sono andati distrutti molti ettari di pineta e macchia mediterranea: in queste ore, i Vigili del Fuoco e la Protezione civile regionale stanno portando a termine le operazioni di bonifica della zona. Secondo quanto si è appreso, i danni maggiori li ha subiti uno dei tre campeggi, il "Mondial", mentre gli altri due, lo "Julia" il "Riva dei Greci", "torneranno operativi appena - fanno sapere i proprietari - sarà revocata l'ordinanza di sgombero". 

Ferri, leggi già severe ma pronti ad aumentarle
"Credo che la riforma degli ecoreati sia una delle più importanti approvate in questa legislatura, ha avuto il pregio di rafforzare la tutela repressiva e penale dell'ecosistema e colmare una lacuna del nostro ordinamento. In ogni caso, non c'è nessuna preclusione all'idea di fare un tagliando alla normativa se il testo ancora non funziona. Al momento, però, l'importante è dotare gli investigatori di tutti gli strumenti di indagine e lavorare alla prevenzione". Lo afferma il sottosegretario di Stato alla Giustizia, Cosimo Maria Ferri, in un'intervista al Messaggero. "Bisogna investire in risorse e tecnologia per rilevare condotte delittuose e proteggere le zone a rischio a cominciare proprio dal Vesuvio e dall'area di San Vito lo Capo, non a caso due zone ad altissima infiltrazione da parte della criminalita' organizzata"; dice Ferri. "Oltre ai classici strumenti investigativi, come un ampio uso di intercettazioni telefoniche e ambientali, sono necessarie risorse per lanciare un piano di intervento e di controllo del territorio, soprattutto nel periodo estivo, per monitorare i territori più a rischio". Sulla prevenzione, comunque, "non mancano i segnali positivi: è aumentato, per le contravvenzioni ambientali, il numero di casi di buon esito delle prescrizioni impartite dagli organi di controllo, e gli interventi delle Arpa sono piu' efficaci, lo dimostra l'aumento di gettito", rileva Ferri.

Curcio, piromani criminali, sì a pene più severe
"Non ho elementi tecnici per dire se siano incendi dolosi, andranno fatti degli accertamenti ma la conformazione, la persistenza e la frequenza di questi incendi fanno pensare alla mano dell'uomo. Da una parte si spegne e dall'altra si accende. Per questo mi allineo alla richiesta avanzata da molti di pene più severe. Chi viene preso deve essere punito in modo da essere da monito per chi continua ad appiccare incendi. Credo che vada dato un segnale forte di prevenzione, ma anche di repressione'. Così Fabrizio Curcio, capo del dipartimento della Protezione civile, in un'intervista a QN.