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ITALIA

Il presidente Enac, Riggio: "Non credo al sabotaggio"

Incendio Fiumicino: spenti gli ultimi focolai, ma ancora lunghe code ai check-in e voli in ritardo

Molti viaggiatori sono stati costretti a stazionare anche diverse ore stanotte in aeroporto, nella speranza di poter partire. Oggi i primi rilievi per accertare le cause dell'incendio. La Procura di Civitavecchia ha aperto un'inchiesta 

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Incendio in una pineta adiacente all'aeroporto di Fiumicino (Foto Vincenzo Livieri - LaPresse )
Centinaia di passeggeri in attesa, molti dei quali ancora aspettano di partire da ieri, davanti ai banchi d'informazione delle compagnie aeree. Questa è la scena all'aeroporto di Fiumicino dopo l'incendio nella pineta di Focene, presumibilmente doloso, che ieri ha mandato in tilt lo scalo. 

Molti viaggiatori sono stati costretti a stazionare anche diverse ore stanotte in aeroporto, nella speranza di poter partire, ma che poi sono stati rimandati ad oggi. Dopo la mezzanotte nello scalo la situazione era critica: c'erano almeno 500 persone davanti al banco Alitalia in attesa di informazioni sui propri voli.

Intanto, Vito Riggio, presidente dell'Enac, in un'intervista a Repubblica ha dichiarato: "Le conseguenze dell'incendio nella pineta di Focene le abbiamo subite. Ma sinceramente, anche se fosse avvalorata l'ipotesi dolosa, dubito che possa essere stato un gesto contro l'aeroporto. Se un piromane sabotatore avesse deciso di prendere di mira il Leonardo da Vinci con un atto del genere, prevedendo tutte queste conseguenze, sarebbe stato un genio. Perché avrebbe dovuto tener conto di un'infinità di variabili: il vento, il punto preciso da cui partire per danneggiare le partenze", ha osservato Riggio. Tuttavia "secondo me bisognerebbe avere delle vigilanze speciali nel perimetro di Fiumicino, visto che purtroppo quello degli incendi è un problema frequente. Sono certo che gli ispettori che manderà Alfano troveranno una soluzione a questo", ha detto. 

Dopo il caos, oggi all'areoporto di Fiumicino verranno svolti oggi i primi rilievi per accertare le cause dell'incendio. Ieri il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha chiamato il ministro dell'Interno Alfano per chiedere immediata verifica da parte delle Forze dell'ordine sulla situazione di Fiumicino. "È impensabile -  avrebbe detto il premier  - che il principale hub italiano, in piena stagione estiva, sia in balia di incidenti o peggio di malintenzionati e criminali. Se davvero l'incendio che ha paralizzato l'aeroporto fosse doloso, ci troveremmo - sottolineano le stesse fonti a proposito del pensiero di Renzi - di fronte a un atto gravissimo, le cui conseguenze impattano direttamente su una delle principale infrastrutture del Paese, sul turismo e sull'economia. Non è tollerabile".

Intanto la Procura di Civitavecchia ha avviato un'inchiesta sull'incendio. Gli inquirenti sono in attesa delle prime informative dei Vigili del fuoco per configurare l'eventuale reato per cui procedere. "Bene apertura inchiesta da parte della magistratura. Sette maggio non fu doloso. Su questo accertamenti rapidi. Si faccia chiarezza" ha commentato il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, facendo riferimento al rogo al Terminal 3 del maggio scorso.

Le fiamme ieri sono partite da una vasta zona di sterpaglie nella zona di Pesce Luna e poi, a causa del forte vento, si sono propagate alla pineta di Focene ed hanno intaccato anche un parco auto, distruggendone alcune. L'area è vicina a via Coccia di Morto, l'arteria che corre parallela al perimetro dell'aeroporto e sulla quale la viabilità è stata interrotta in quanto sono in corso le operazioni di spegnimento dell'incendio, con oltre una decina di mezzi.