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ITALIA

I nessi con gli altri episodi

Incendio Tav, pista anarco-insurrezionalista: in corso perquisizioni. Procura: "Fatto preoccupante"

Quello di oggi al nodo ferroviario di Bologna è l'ultimo di una serie di attentati contro la rete ferroviaria ad alta velocità. Le ipotesi di reato, per il momento contro ignoti, sono interruzione di pubblico servizio, pericolo di disastro ferroviario, danneggiamento seguito da incendio 

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"E' un episodio preoccupante, metteremo in campo tutto quello che è nelle nostre possibilità per risalire ai responsabili". Lo dice il procuratore capo di Bologna Roberto Alfonso commentando quello che anche per la procura, sulla scorta delle indagini della Digos, si configura come un attentato. L'incendio doloso alla stazione Santa Viola di Bologna - lungo il tracciato dell'Alta Velocità - che aveva colpito i cavi di gestione e controllo del traffico alle 4.30 del mattino.  

L'ultimo di una lunga serie che, solo due giorni fa, aveva annoverato un altro episodio, con una molotv lungo i binari vicino Firenze. La Procura parla di sabotaggio e non, per ora, di atto terroristico. 

Gli intrecci con l'episodio di Firenze

"Alla stazione Santa Viola sono stati utilizzati quattro tamponi incendiari - aggiunge il magistrato confermando la ricostruzione già emersa in mattinata, e una modalità che ha bloccato la circolazione ferroviaria. Tra l'altro sono state minate anche le fibre ottiche, quindi una gran mole di dati". Una modalità, chiosa Alfonso, analoga ad altri fatti, sia di Bologna che di altre città: "Per questo ci siamo immediatamente messi in contatto con la procura di Firenze, dove qualche giorno fa è stato registrato un altro episodio, e la stessa cosa ha fatto la Digos: ci scambieremo le informazioni e lavoreremo in stretto coordinamento, perché sia possibile inquadrare l'episodio in un contesto più ampio". Le indagini sono a tutto campo e non riguardano solo la galassia dei movimento "No tav". Proprio una scritta con questa dicitura è stata ritrovata vicino ai cavi incendiati. 

Le ipotesi di reato, per il momento contro ignoti, sono interruzione di pubblico servizio, pericolo di disastro ferroviario, danneggiamento seguito da incendio. L'inchiesta, come ha ammesso Alfonso, si collega a quelle sugli attentati precedenti, peraltro nella stessa zona: nel 2012 vennero tranciati alcuni cavi delle linee aree, mentre lo scorso 19  maggio venne appiccato il fuoco in maniera analoga alla modalità utilizzata oggi.