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ITALIA

I pm: a Mara Carluccio contratto "su misura" da società regionale

Expo, chiusa inchiesta su Maroni: per i pm fece pressioni per 2 collaboratrici

Insieme a Maroni, in questa tranche dell'inchiesta risultano indagati Ciriello, Gibelli e Mara Carluccio. Per tutti il reato ipotizzato è di turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente. L'ex direttore generale di Eupolis, Brugnoli, ha invece già patteggiato la pena a 8 mesi di reclusione.
 

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Roberto Maroni
Rischia di finire a processo Roberto Maroni e nel caso di condanna, anche solo di primo grado, di dover lasciare la carica di governatore della Lombardia in applicazione della sospensione prevista dalla legge Severino. Sono i possibili effetti della chiusura delle indagini da parte della Procura di Milano in vista della richiesta di rinvio a giudizio a carico dell'esponente del Carroccio, accusato di "turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente" e "induzione indebita" per presunte pressioni per far ottenere un lavoro e un viaggio spesato a Tokyo a due sue ex collaboratrici.  
 
Tra i sei indagati, che hanno ricevuto l'avviso di conclusione indagini firmato dal pm Eugenio Fusco, c' è anche Expo 2015 spa, coinvolta in base alle legge sulla responsabilità amministrativa degli enti, oltre al dg della stessa società, Christian Malangone, e ad Andrea Gibelli, segretario generale del Pirellone e da poco nominato presidente di Ferrovie Nord Milano.

"Finalmente - ha spiegato Maroni - dopo un anno le indagini si chiudono, era ora. Se per una sciocchezza come questa ci vuole un anno, poveri noi. Io sono tranquillissimo".

L'ipotesi di reato più grave  riguarda la presunta "induzione indebita" che Maroni avrebbe effettuato sui top manager della società Expo per convincerli a sostenere le spese di Maria Grazia Paturzo, sua ex collaboratrice al Viminale, durante la missione del "Wordl Expo Tour" a Tokyo dello scorso anno.

Ma il presidente della giunta regionale lombarda è anche indagato per "turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente": secondo l'accusa ipotizzata dal pm Eugenio Fusco, avrebbe favorito un'altra sua ex collaboratrice ai tempi del Viminale, Mara Carluccio. Assunta in Eupolis, società regionale che si occupa di ricerca e formazione professionale, con un contratto di consulenza che secondo gli inquirenti sarebbe stato confezionato "su misura" per lei e le sue esigenze fiscali. Dagli atti di indagine emerge come negli ultimi mesi del 2013 Andrea Gibelli  abbia contattato, su richiesta dello stesso governatore, l'allora direttore generale di Eupolis, Alberto Brugnoli per inviargli il curriculum vitae della Carluccio. Successivamente è Giacomo Ciriello, capo della segreteria di Maroni, a tenere i rapporti Brugnoli per essere informato sull'inter dell'assunzione.

Poi è la stessa Carluccio a contattare via sms il dg di Eupolis: "Gentile dottor Brugnoli - si legge nel testo del messaggio - ho parlato con il mio commercialista, il quale per evitare di pagare troppe tasse mi ha consigliato di prevedere una retribuzione annua che non superi i 29.500 euro". È l'esatta cifra contenuta nel bando pubblico lanciato da Eupolis 17 dicembre 2013 e vinto, due giorni dopo, dalla stessa Carluccio.