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ITALIA

Potenza

Inchiesta petrolio, oggi il Riesame decide sui ricorsi. Nuove intercettazioni sul "quartierino"

Prosegue l'inchiesta di Potenza sul petrolio: attese oggi le decisioni del Riesame sui ricorsi presentati dalle sei persone ai domiciliari, tra cui la ex sindaco pd di Corleto Perticara. Secondo le indagini, Lo Bello perorò con Delrio la riconferma di Cozzo al porto di Augusta

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L'ex sindaco di Corleto Perticara (Potenza), Rosaria Vicino (Pd), resta agli arresti domiciliari. Il Tribunale del riesame ha respinto il ricorso presentato dal legale della donna, ai domiciliari dallo scorso 31 marzo nell'ambito dell'inchiesta sul petrolio. Finora il riesame ha sempre confermato le decisioni del gip che nelle scorse settimane aveva accolto, quasi totalmente, le richieste della Procura. La decisione più importante è arrivata sabato, con la conferma del sequestro degli impianti dell'Eni in Val d'Agri: la compagnia ha annunciato il ricorso in Cassazione
e, nell'attesa della decisione della Suprema Corte, lo stop del Centro Olio.

Nei prossimi giorni, il "pool" titolare dell'inchiesta - composto dal Procuratore capo Luigi Gay, dal procuratore aggiunto Francesco Basentini e dal sostituto Laura Triassi - procederà a definire, con richiesta di archiviazione, la posizione di alcuni indagati, tra i quali il Sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo (Pd). 

 Dagli atti dell'indagine - condotta dalla Squadra mobile del capoluogo lucano - emergono nuovi particolari sulle azioni messe in campo dal "quartierino". Per assicurarsi il controllo di un pontile nel porto di Augusta, secondo i pm, fu costituita un'associazione per delinquere composta da Gianluca Gemelli, Nicola Colicchi, Paolo Quinto e Lo Bello. A Colicchi e Gemelli è attribuito il ruolo di "promotori, ideatori ed organizzatori"; a Quinto e Lo Bello quello di "partecipanti". 

Per diverse settimane, la loro lente di ingrandimento è stata puntata sulla proroga dell'avvocato Alberto Cozzo a commissario straordinario del porto di Augusta (Siracusa); una vicenda strettamente intrecciata alla concessione di un pontile nello stesso porto che stava molto a cuore al clan e in particolare a Gemelli. Lo Bello "ha 'perorato' - annotano gli investigatori - la nomina di Cozzo", decisa dal Ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio (che negli ultimi giorni si è detto "non ricattato e non ricattabile"). Le numerose intercettazioni agli atti ripercorrono i giorni precedenti e quelli successivi alla nomina, un vero e proprio "successo" del quartierino.  E la storia del trasferimento da Augusta (Siracusa) alla Spezia del contrammiraglio Roberto Camerini, uno che dava "fastidio" a Gemelli e al suo "clan". Alla fine, il trasferimento è arrivato il 29 gennaio 2015: Camerini, promosso ammiraglio di divisione, lascia la Sicilia per La Spezia. Nelle conversazioni intercettate dalla squadra mobile della questura di Potenza, Gemelli in un colloquio con Colicchi, lo definisce il "marinaretto di Augusta".