Inchiesta petrolio, cos'è Tempa Rossa?

Il sito petrolifero di Tempa Rossa sorge nell'alta valle del Sauro, in  Basilicata, a pochi chilometri dal centro Oli dell’Eni di Viaggiano nella Val d'Agri. I due impianti rendono il territorio lucano il maggior giacimento petrolifero di tutta l'Europa continentale.
 
Lo sviluppo del progetto Tempa Rossa, al centro della vicenda che ha portato alle dimissioni il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi, è gestito al 50% dal colosso petrolifero francese Total. Il restante 50 è ripartito a metà tra la giapponese Mitsui e la anglo - olandese Shell.
 
Scoperto nel 1989 il sito si estende tra i comuni potentini di Corleto Perticara e Gorgoglione. L'estrazione del gas e del greggio dovrebbe iniziare nel 2017 e a regime la capacità produttiva prevista è elevatissima con 50mila barili di petrolio al giorno, 230mila metri cubi di gas naturale, 240 tonnellate di GPL e 80 tonnellate di zolfo.
 
Il progetto prevede 8 pozzi in tutto: sei già  perforati (5 nel comune di Corleto Perticara e un altro in quello di Gorgoglione) e altri due pronti per le trivellazioni ma ancora in attesa di autorizzazione. A 4 chilometri da Corleto dovrebbe poi sorgere il futuro centro oli. A Guardia Perticara, altro comune coinvolto nel progetto, dovrebbe invece essere costruito il centro di stoccaggio per il Gpl.
 
 
Nelle intenzioni della società, una parte del greggio estratto e trattato dovrà poi essere destinato all’export. Quindi la necessità di inviare il petrolio dalla Basilicata a Taranto, dove a raccoglierlo sarà la raffineria dell’Eni. Per fare questo, però, l’impianto dovrà subire interventi di adeguamento. Lavori contestati, però, dalle associazioni ambientaliste.