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ITALIA

Esalazioni tossiche

Incidenti lavoro, tre operai morti intossicati in un'azienda che lavora acciaio a Milano

Un altro dipendente è ricoverato in ospedale in condizioni gravissime. Sei in tutto gli operai coinvolti, due sono in codice giallo. E' rimasto lievemente intossicato anche il capo squadra dei Vigili del fuoco, tra i primi giunti a prestare soccorso. Ancora ignota la causa delle esalazioni

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Grave incidente sul lavoro in un'azienda che produce nastri in acciaio e titanio a Milano, in via Rho, zona Greco. Sei gli operai coinvolti: tre hanno perso la vita e altri tre sono ricoverati in ospedale - uno di loro è gravissimo, gli altri 2 in codice giallo. In quattro erano stati trovati dal 118 a terra privi di sensi.

Diffusi i nomi delle vittime
Hanno perso la vita gli operai Marco Santamaria di 43 anni, Giuseppe Setzu, di 49, Arrigo Barbieri di 58. L'unico sopravvissuto è Giancarlo Barbieri, di 62 anni, attualmente in condizioni critiche. Ricoverati alla clinica Città Studi, e ritenuti fuori pericolo, Alfonso Giocondo di 48 anni e Costantino Giampiero di 45.

I 4 dipendenti stavano pulendo il forno di fusione
L'azienda "Lamina" ha un forno che si trova a due metri sotto il livello stradale, è utilizzato per la fusione di materiale ad altissime temperature. I quattro operai avevano il compito di pulirlo dai residui di lavorazione ma poco dopo aver iniziato il lavoro sono stati avvolti dalle esalazioni tossiche. Altri due dipendenti si sono accorti di cosa stava accadendo e hanno dato l'allarme dopo aver tentato di aiutare i colleghi. Sono i due ricoverati in condizioni meno gravi alla clinica Città Studi. 

Morti per arresto cardiaco
Quando i paramedici del 118 sono arrivati sul posto la situazione era già al limite. Tutti e quattro gli operai erano in arresto cardiaco e così sono stati trasportati d'urgenza in diversi ospedali tra Milano e Monza. Per tre di loro (non è stato ancora precisato quali) non c'è stato nulla da fare, l'esposizione al gas nocivo è stata troppo prolungata, sono morti poco dopo l'arrivo al San Gerardo di Monza e al Sacco di Milano. Un capo squadra dei pompieri, tra i primi a prestare soccorso, è stato accompagnato al Niguarda per una forma lieve di intossicazione ma il quadro clinico non è preoccupante. 

Ancora ignote le cause dell'intossicazione 
Le cause dell'incidente sono ancora in via di accertamento. Da quanto si apprende infatti, i primi controlli effettuati dalle due squadre dei vigili del fuoco (tra cui quella degli specialisti del Nucleo Nbcr) al lavoro alla Lamina Spa in via Rho, non avrebbero evidenziato tracce tangibili di vapori o gas tossici che potrebbero essersi sprigionati per varie ragioni durante i lavori per la pulizia del forno. Chi era lì parla di "un'operazione di routine" e non riesce a spiegarsi cosa sia andato storto. I carabinieri della compagnia Milano Porta Monforte lavorano per capire se si sia trattato di un errore umano o del malfunzionamento di qualche strumento. Anche i tecnici dell'Ast stanno verificando che tutte le norme per la sicurezza siano state rispettate.

L'ipotesi del metano
Il gas che ha ucciso gli operai non è stato individuato, si ipotizza che possa essere metano ma i vigili del fuoco stanno analizzano i valori nell'aria contaminata. Sul posto sono arrivati anche il pm Gaetano Ruta e l'aggiunto Tiziana Siciliano.

Gentiloni: un pensiero commosso
"Terribile l'incidente sul lavoro di Milano. Un pensiero commosso alle vittime, ai feriti e alle loro famiglie", scrive su Twitter il premier Paolo Gentiloni.