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ITALIA

Indebitamenti

Equitalia: ora anche i cani vanno all'asta

I nostri animali domestici, dal punto di vista giuridico, sono considerati una “res”, una cosa, dunque possono essere pignorati come si fa con i divani e le automobili...

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All’asta come un televisore. Pignorati come l’automobile. Sono i cani, i migliori amici dell'uomo che finiscono nell'elenco dei beni 'oggetto di pignoramento'. A confermarlo un ufficiale giudiziario intervistato nella trasmissione Ballarò del 16 aprile: “Si possono pignorare anche i cani” aveva detto. Notizia che ha suscitato non poco scalpore tra il pubblico ma anche negli ambienti animalisti.

Un cane è certo una ricchezza, questo è vero ma per la legge ora è anche un "res", un bene. In Italia, nel 42% delle famiglie italiane, un cane è di grande aiuto soprattutto per quegli anziani soli per cui l'amore incondizionato di un animale riesce a compensare tante ferite in cambio solamente di un tetto sicuro, un po' di affetto e una ciotola. Una funzione sociale ed emotiva fondamentale ma non riconosciuta dalla legge italiana.

Da un punto di vista strettamente procedurale, infatti, le parole dell’Ufficiale Giudiziario risultano essere veritiere: gli animali (vivi o morti) sono considerati un” bene” e nessuna tutela in quanto esseri dotati di sentimenti è loro riconosciuta; tanto che, in caso di maltrattamento, il reato individuato dalla Legge è solo quello in funzione del “sentimento per gli animali” e non “degli animali stessi”; in pratica l’oggetto da tutelare è il sentimento dell’uomo verso il proprio animale che può essere scosso da un eventuale maltrattamento.

In realtà la pignorabilità degli animali domestici è poco applicabile e riconosciuta (almeno nel caso di animali da compagnia come i cani, i gatti i conigli ecc..). Il Codice di Procedura Civile dichiara pignorabili tutte le cose del debitore, quindi i beni suscettibili di valutazione economica; bisognerebbe quindi attribuire innanzitutto un valore economico agli animali (cosa fattibile per animali da stalla, come i cavalli, o da pascolo, ma assolutamente improbabile nel caso di animali da compagnia che hanno solamente un valore squisitamente affettivo).

Inoltre esiste l’elemento non trascurabile della “ritorsione sull’affetto”  in materia di pignoramento: per evitare che il pignoramento dei beni di un proprietario possa tramutarsi in una forma indiretta di ritorsione psicologica sul debitore, la Legge esclude il pignoramento di tutti quei beni che abbiano un valore affettivo (le fedi nuziali, le lettere e gli scritti di famiglia, gli oggetti sacri, etc…).