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MONDO

Violenza sulle donne

L'India vieta documentario su stupro di gruppo, la tv protesta con un fermo immagine di un'ora

"India's Daughter", che doveva essere proiettato in occasione dell'8 marzo, è stato censurato dal governo indiano. Nel documentario si parla di uno stupro di gruppo avvenuto il 16 dicembre del 2012 a Delhi. La protesta di Ndtv

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Un fermo immagine di un'ora, lungo quanto il documentario della Bbc su uno stupro di gruppo che lo stato indiano ha deciso di vietare. E' la protesta, forte, della televisione Ndtv, tv che avrebbe dovuto mostrare al Paese, dalle 21 alle 22 ora locale, "India's Daughter" della regista britannica Leslee Udwin.

Il film
La proiezione del film, che racconta lo stupro di gruppo che nel dicembre 2012 a Nuova Delhi costò la vita ad una studentessa di nome Nirbhaya, era prevista per l'8 marzo, in occasione della Festa della donna, in India e in altri Paesi.

In un tweet, il direttore di Ndtv Sonia Singh ha detto decisa: "Non staremo zitti, ci faremo sentire".




La decisione del governo indiano
Il governo indiano ha deciso di fermarlo per le scioccanti dichiarazioni di uno degli stupratori e della presunta violazione delle regole legate a simili opere. Il documentario contiene un'intervista a Mukesh Singh, condannato a morte per la violenza, e ad altri responsabili. La polizia di Nuova Delhi ha spiegato che il divieto alla trasmissione è stato richiesto perché le affermazioni dello stupratore potrebbero creare una atmosfera di "paura e tensione", che rischia di creare rabbia pubblica. La regista si è detta "profondamente rattristata" dal divieto imposto in India ma ha sottolineato che nel resto del mondo il film sarà trasmesso come programmato.

La madre della studentessa uccisa: "Si faccia giustizia"
La madre di Nirbhaya, la studentessa uccisa, ha auspicato che uno dei violentatori "sia impiccato e che si faccia giustizia". Per la donna "queste persone sono una minaccia per la società e il governo deve eseguire la condanna a morte".

Censura anche sul web
Dopo la televisione, la censura indiana è arrivata anche sul web e "India's Daughter" è stato bloccato per il pubblico indiano su YouTube. Cercandolo online appare la scritta: questo contenuto non è più disponibile a causa di un ordine restrittivo delle autorità in questo Paese. La notizia del blocco si è diffusa rapidamente sui social network, ma ci sono altre copie ormai condivise su blog o altre piattaforme, che sono ancora visibili. Forse ancora per poco.

Il caso che sconvolse l'India e il mondo
Certo è che il caso il caso della studentessa morta per le ferite dopo l'aggressione ha acceso i riflettori sulle violenze contro le donne in India, aprendo uno spiraglio affinché qualcosa possa cambiare. E la protesta della televisione indiana Ndtv alimenta questa speranza.