ITALIA
Il rapporto di Meter Onlus
Infanticidi, negli ultimi 10 anni uccisi 243 bambini. I killer spesso sono i genitori
Un fenomeno che passa sotto silenzio, dati agghiaccianti che parlano di piccoli di pochi anni e neonati spesso uccisi dai genitori per raptus, situazioni di disagio o conflitti nella separazioni. I bambini sono poi vittime di regolamenti di conti come il piccolo Cocò

243 bambini uccisi negli ultimi dieci anni, uccisi spesso dagli stessi genitori. Sono i dati agghiaccianti dell'Associazione Meter Onlus. Un vero e proprio "bambinicidio", dice l'Associazione, un fenomeno che passa spesso sotto silenzio.
Le vittime sono bimbi di pochi anni o addiruttura neonati. Dati tragici: in Italia una madre o un padre ogni settimana uccidono o tentano di uccidere 3-4 figli con una media di circa 170 bambini vittime in un anno. Accanto ai 113 bambini uccisi dai genitori (2004-2008, Eures), sottolinea il rapporto dell'Associazione, impressionano poi i numeri dell’infanticidio: nell’ultimo decennio 130 sono state le bambine uccise in Italia dai genitori.
Raptus, conflitti tra i genitori per le separazioni, situazioni di disagio, sono queste le principali motivazioni di questi orrori tra le mura domestiche. Ci sono poi le stragi legate a regolamenti di conti in cui spesso vengono sterminate intere famiglie e i bambini si trovano ad essere le vittime. Come è successo in Calabria, dove il piccolo Cocò è stata ucciso per questioni di "ndrangheta.
Cocò, il piccolo di tre anni
Ed è stata proprio la morte di Cocò uno degli ultimi e più tragici orrori. Nicola Campolongo, tre anni, è stato ucciso dalla 'ndrangheta a Cassano allo Ionio insieme al nonno; il suo corpicino è stato ritrovato carbonizzato in auto. Un'infanzia difficile e piena di sofferenze qualla di Cocò. Ancora in fasce ha vissuto in carcere per qualche mese quando la madre fu arrestata per droga, il padre era già in cella. Poi era stato affidato al nonno Giuseppe, nel frattempo tornato in libertà dopo aver passato alcuni anni in carcere ma rimasto un sorvegliato speciale. Fino alla tragica scoperta del corpo nel sedile posteriore dell'auto con il nonno e la compagna. Gli assassini prima hanno sparato un colpo alla testa poi hanno dato fuoco ai corpi. I tre erano scomparsi da alcuni giorni.
Madre uccide le sue tre figlie
A Lecco una madre ha ucciso le sue figlie di 3, 10, e 13 anni mentre dormivano. La donna, Edlia Dobrushi, 37 anni, di origine albanese ha confessato "Sono stata io, le ho uccise io". Un raputs scattato forse per la solitudine per la separazione dal marito che aveva un'altra relazione, forse per le difficoltà economiche di mantenere le tre bambine. "Ho afferrato un coltello"- ha confessato poi la sequenza di colpi che si ripete in diverse stanze, prima di rivolgere la lama contro se stessa e tentare il suicidio. Erano le 6.25 quando un vicino ha fatto scattare l'allarme dopo aver visto sul pianerottolo la donna con i vestiti e le mani sporche di sangue. Il delitto sarebbe avvenuto in più fasi e in più stanze, quindi la donna avrebbe adagiato i corpi delle tre piccole vittime sul letto matrimoniale. Il marito era in viaggio per l'Albania, "Non dovevo lasciarle sole" le sue parole dopo la tragedia
Strage di Gallura
Un'intera famiglia sterminata nella loro abitazione di Tempio Pausania in Gallura. Uccisi a sprangate padre, madre e il figlio di soli 12 anni. Strangolti con il filo elettrico e poi uccisi con dei colpi alla testa. È stato fermato un giovane artigiano di 32 anni che ha confessato la strage anche se le versioni sono contraddittorie e per questo gli inquirenti pensano che non abbia agito da solo. Un'omicidio che sembra legato ai rapporti tra l'artigiano e il capo famiglia Azzena: i due agivano, secondo le indagini, in attività comuni non sempre lecite come truffe e raggiri.
Le vittime sono bimbi di pochi anni o addiruttura neonati. Dati tragici: in Italia una madre o un padre ogni settimana uccidono o tentano di uccidere 3-4 figli con una media di circa 170 bambini vittime in un anno. Accanto ai 113 bambini uccisi dai genitori (2004-2008, Eures), sottolinea il rapporto dell'Associazione, impressionano poi i numeri dell’infanticidio: nell’ultimo decennio 130 sono state le bambine uccise in Italia dai genitori.
Raptus, conflitti tra i genitori per le separazioni, situazioni di disagio, sono queste le principali motivazioni di questi orrori tra le mura domestiche. Ci sono poi le stragi legate a regolamenti di conti in cui spesso vengono sterminate intere famiglie e i bambini si trovano ad essere le vittime. Come è successo in Calabria, dove il piccolo Cocò è stata ucciso per questioni di "ndrangheta.
Cocò, il piccolo di tre anni
Ed è stata proprio la morte di Cocò uno degli ultimi e più tragici orrori. Nicola Campolongo, tre anni, è stato ucciso dalla 'ndrangheta a Cassano allo Ionio insieme al nonno; il suo corpicino è stato ritrovato carbonizzato in auto. Un'infanzia difficile e piena di sofferenze qualla di Cocò. Ancora in fasce ha vissuto in carcere per qualche mese quando la madre fu arrestata per droga, il padre era già in cella. Poi era stato affidato al nonno Giuseppe, nel frattempo tornato in libertà dopo aver passato alcuni anni in carcere ma rimasto un sorvegliato speciale. Fino alla tragica scoperta del corpo nel sedile posteriore dell'auto con il nonno e la compagna. Gli assassini prima hanno sparato un colpo alla testa poi hanno dato fuoco ai corpi. I tre erano scomparsi da alcuni giorni.
Madre uccide le sue tre figlie
A Lecco una madre ha ucciso le sue figlie di 3, 10, e 13 anni mentre dormivano. La donna, Edlia Dobrushi, 37 anni, di origine albanese ha confessato "Sono stata io, le ho uccise io". Un raputs scattato forse per la solitudine per la separazione dal marito che aveva un'altra relazione, forse per le difficoltà economiche di mantenere le tre bambine. "Ho afferrato un coltello"- ha confessato poi la sequenza di colpi che si ripete in diverse stanze, prima di rivolgere la lama contro se stessa e tentare il suicidio. Erano le 6.25 quando un vicino ha fatto scattare l'allarme dopo aver visto sul pianerottolo la donna con i vestiti e le mani sporche di sangue. Il delitto sarebbe avvenuto in più fasi e in più stanze, quindi la donna avrebbe adagiato i corpi delle tre piccole vittime sul letto matrimoniale. Il marito era in viaggio per l'Albania, "Non dovevo lasciarle sole" le sue parole dopo la tragedia
Strage di Gallura
Un'intera famiglia sterminata nella loro abitazione di Tempio Pausania in Gallura. Uccisi a sprangate padre, madre e il figlio di soli 12 anni. Strangolti con il filo elettrico e poi uccisi con dei colpi alla testa. È stato fermato un giovane artigiano di 32 anni che ha confessato la strage anche se le versioni sono contraddittorie e per questo gli inquirenti pensano che non abbia agito da solo. Un'omicidio che sembra legato ai rapporti tra l'artigiano e il capo famiglia Azzena: i due agivano, secondo le indagini, in attività comuni non sempre lecite come truffe e raggiri.